
"Come sempre, troveremo una sintesi". Lucio Malan, capogruppo di FdI al Senato, non ha dubbi sul fatto che il centrodestra si presenterà compatto la prossima settimana quando in Parlamento si discuterà delle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo che si terrà il prossimo 20 e 21 marzo.
Martedì e mercoledì la presidente Meloni interverrà in Senato e alla Camera per illustrare la posizione del governo italiano e la maggioranza sarà chiamata ad approvare una risoluzione. I capigruppo della maggioranza - da Malan di Fdi a Gasparri e Barelli di Forza Italia a Romeo della Lega - assicurano che non vi sarà alcun voto a "macchia di leopardo", come avvenuto qualche giorno fa a Strasburgo quando la Lega aveva votato in maniera differente rispetto a Fratelli d'Italia e Lega sul piano di riarmo voluto da Ursula Von Der Leyen e sul sostegno all'Ucraina. "Al Parlamento europeo c'è stato un voto differenziato, cosa che non è mai avvenuta al Senato o alla Camera", ha ricordato Malan.
Meloni oggi è stata in visita a Torino allo SpacePark di Argotec, ma non avrebbe ancora sciolto la riserva sulla sua partecipazione alla "call" dei volenterosi sull'Ucraina promossa dal premier britannico Keir Starmer che si terrà sabato. "Si sta ancora valutando", fanno sapere alcune fonti di governo. È sempre più "verosimile", stando a quanto afferma Malan, che la risoluzione sulle comunicazioni della Meloni possa essere una stringata presa d'atto delle parole della premier. Un testo sintetico, infatti, prevederebbe la semplice ratifica della linea dettata dalla Meloni senza alcun riferimento all'aumento delle spese militari e al sostegno all'Ucraina.
Intanto, nel corso della riunione della Lega tenutasi ieri sul tema della difesa e sul sistema Starlink, sarebbe emersa la volontà di puntare sul mercato interno degli armamenti. Il consiglio federale della Lega, infatti, ha chiarito: "Invito alla prudenza, no a deleghe in bianco su imprecisati eserciti europei, disponibilità a investire in sicurezza nazionale premiando le imprese italiane, priorità alla pace sostenendo gli sforzi sollecitati dagli Stati Uniti". Secondo la Lega, "l'Europa non ha bisogno di ulteriori debiti, di riarmo nucleare o di ulteriori cessioni di sovranità, bensì di sostegno a famiglie, sanità e lavoro".
Su questo punto Malan chiarisce: "Il partito organizza le sue iniziative, ci mancherebbe. Ci confronteremo a livello di gruppi parlamentari e troveremo un punto di incontro". Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento, non si mostra preoccupato: "Come al solito, troveremo una sintesi, come abbiamo sempre fatto in politica europea. Penso che - dice - avrà molti più problemi l'opposizione: in passato, in occasioni analoghe, ha presentato anche 5, 6 o 7 mozioni diverse. Io credo che noi non avremo difficoltà". Maurizio Gasparri, capogruppo degli azzurri a Palazzo Madama, assicura: "Nessun dubbio che ci sarà una risoluzione unitaria in Senato martedì prossimo, a firma della maggioranza, e che la voteremo tutti. Alla fine dobbiamo solo restare allineati alle posizioni italiane espresse dall'esecutivo".
Sulla stessa lunghezza d'onda Paolo Barelli: "Lavoriamo come sempre per un testo condiviso che tenga conto degli interessi comuni di coesione che questa maggioranza di governo ha sempre portato avanti".
Massimiliano Romeo, capogruppo dei senatori leghisti, si dice fiducioso: "Vogliamo lavorare a una intesa che sintetizzi le posizioni di tutti i partiti della maggioranza e sono certo che troveremo un accordo per una risoluzione comune".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.