Vacanze fai da te? No, meglio con il finanziamento

Aumentano gli italiani che pur di non rinunciare alle ferie chiedono un prestito per poter partire. E pazienza se per ripagarle ci metteranno più di tre anni e mezzo

Vacanze fai da te? No, meglio con il finanziamento

Quasi la metà degli italiani quest'anno non andrà in vacanza. E tra quelli che proprio non ci vogliono rinunciare, molti hanno chiesto un prestito per poter partire. Ferie a tutti i costi, anche se per ripagarle sono necessari più di tre anni e mezzo. Facile.it e Prestiti.it hanno analizzato oltre 40mila richieste di finanziamento presentate in Italia negli scorsi sei mesi, per godersi mare o montagna. Emerge che rispetto al 2012 l'importo medio richiesto è aumentato del 13 per cento (4.700 euro rispetto ai 4.100 euro dello stesso semestre dello scorso anno) e che il tempo di restituzione è cresciuto del 5 per cento (41 mensilità contro le 39 di un anno fa).
Chiedere un prestito per le ferie non è più un tabù. Le domande di finanziamento degli italiani che non vogliono rinunciare a partire per l'estate, di certo non per soggiorni lussuosi visti gli importi medi, sono passate dallo 0,7 per cento del totale delle richieste allo 0,83 per cento. Poco importa se al momento del saldo del debito l'abbronzatura e il relax saranno già un ricordo. Vista la crisi economica infatti, si sceglie di rateizzare la spesa con importi mensili abbastanza bassi, 139 euro circa (erano 120 euro un anno fa).
Il profilo di chi chiede un prestito finalizzato a viaggi e vacanze è quello di un uomo, 38enne, dipendente di un'azienda privata (65% delle richieste). La Lombardia è la regione con il maggior numero di richieste di finanziamenti per questo scopo (il 20,1% dei preventivi è compilato qui), ma è la Campania quella in cui il peso relativo è maggiore. Se i prestiti per pagare le ferie, come detto, rappresentano lo 0,83 per cento di quelli chiesti in Italia, in Campania la percentuale cresce del 24 per cento e arriva fino all'1,03 per cento dei finanziamenti totali.

Ma i dati non sono necessariamente un segnale negativo, secondo gli esperti: "Anche in Italia - sottolinea Lorenzo Bacca, responsabile Business Unit Prestiti dei due broker on line - il ricorso al credito al consumo sta diventando un'abitudine slegata dall'acquisto di beni fisici e dilatare la spesa può essere un modo per non fare rinunce. È fondamentale però commisurare le richieste alle proprie possibilità rivolgendosi a operatori seri e confrontando le diverse offerte sul mercato".

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