"Vergogna". "Sta strumentalizzando". Scintille al Senato tra Borghi e Casellati

Il renziano Borghi accusa il ministro di aver fatto un gesto di dissenso nei suoi confronti. Scoppia la bagarre e Casellati replica: "Io ho rispetto delle persone, si vergogni lei"

"Vergogna". "Sta strumentalizzando". Scintille al Senato tra Borghi e Casellati
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Tensione in aula al Senato, dove nel pomeriggio si è consumato un acceso botta e risposta tra Enrico Borghi, capogruppo di Italia Viva, e il ministro per le Riforme Istituzionali, Elisabetta Casellati. A un tratto, il senatore renziano ha infatti protestato, accusando l'esponente di governo Borghi di aver fatto un gesto di dissenso nei suoi confronti. Circostanza categoricamente smentita però dalla ministra, motivo per cui la stessa Italia Viva ha chiesto di verificare le immagini della seduta. A causa della bagarre scatenatasi, i lavori sono stati sospesi per dieci minuti.

"La ministra Casellati non può permettersi di rivolgersi con quel gesto, si vergogni signora ministra, si vergogni", ha attaccato Enrico Borghi, interrompendo il proprio intervento. "L'atteggiamento tenuto dal governo e dalla ministra Casellati - ha continuato il senatore - ci porteranno a esprimere un voto contrario" all'emendamento su cui Iv voleva inizialmente astenersi. A fargli da eco, il collega Ivan Scalfarotto: "Che il governo mandi a quel paese, in modo inequivocabile, per due volte un parlamentare non è tollerabile, la vicenda va ricostruita, chiedo alla presidenza di intervenire". A fronte di quelle accuse, Elisabetta Casellati non è rimasta in silenzio e anzi ha reagito con fermezza, respingendole.

"A differenza del senatore Borghi io ho rispetto delle persone. Borghi fa sempre offese di carattere personale. Vergogna non si dice a un ministro. Io non devo vergognarmi di nulla. Quando ho parlato di eliminazione mi vedeva col mitra? Sta strumentalizzando un verbo. Il mio gesto si riferiva all'eliminazione dei senatori a vita. Significava eliminare un istituto.

Si vergogni lei", ha infatti replicato subito il ministro, smentendo di aver indirizzato un gesto scortese nei confronti del parlamentare renziano.

A quel punto la presidente di turno, Mariolina Castellone, ha interrotto per una decina di minuti la seduta.

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