Non lo dice apertamente, non risponde alle domande in merito e cammina veloce verso l’uscita senza rilasciare alcuna dichiarazione a margine eppure, dopo la conferenza di questa mattina a Roma presso l’Accademia dei Lincei, la possibilità di un coinvolgimento del Governatore della Banca d’Italia in un ipotetico Governo tecnico sembra più lontana. “I vertici delle banche centrali come la Banca d'Italia – ha detto Ignazio Visco - dovrebbero rifiutare compiti diversi dai propri ruoli primari”. Un riferimento molto chiaro all’ipotesi circolata nei giorni scorsi che lo voleva come premier tecnico di un governo provvisorio in grado di traghettare il Paese in questo momento di confusione. Visco ha citato una frase dell’economista di Via Nazionale Curzio Giannini, scomparso 10 anni fa: "La legittimazione delle banche centrali non viene né dall'attivismo né dalla capacità di produrre reddito, né se non in un senso molto indiretto, dall'efficienza. Viene dalla competenza, dalla moderazione, dall'orientamento al medio-lungo periodo, dal rifiuto di assumere compiti esulanti dai propri ruoli primari".
"E' forse questo, a conti fatti, ciò che la società dovrebbe aspettarsi, se non dal settore finanziario, da chi è chiamato a governare la stabilità finanziaria", ha aggiunto Visco concludendo il suo intervento. Il governatore della Banca d'Italia si è anche soffermato sul caso Monte dei Paschi di Siena affermando che con la nuova gestione di Mps "è venuta alla luce la natura strumentale di quelle operazioni essenzialmente volte a coprire perdite su prodotti di finanza strutturata acquisiti nel tempo".
La crisi del Monte del Paschi - ha detto Visco - è dovuta "ad eccessi della finanza" e all'utilizzo improprio dei derivati: elementi che hanno finito per "comportare gravi rischi per la liquidità della banca". Visco ha poi sottolineato come "le banche centrali sono chiamate a svolgere un ruolo cruciale. La stabilità finanziaria si è riproposta come obiettivo fondamentale della politica economica".
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