Dai buoni risultati finanziari ottenuti nel 2010 la spinta al programma di consolidamento commerciale e di espansione sui mercati emergenti e il rinnovato impulso agli investimenti nello sviluppo di nuovi prodotti e tecnologie. Per il gruppo Avio, realtà multinazionale con sede a Torino, un fatturato di 1.753 milioni di euro in progresso del 3 per cento sull'esercizio precedente, accanto a un Ebitda salito del 9,1%, e l'abbrivio di una crescita che, in un contesto macroeconomico ancora denso di incognite, poggia su tre filoni principali di attività: i componenti per motori di aerei ed elicotteri civili e militari, settore che conta per oltre l'80% del business complessivo e che lo scorso anno ha segnato un rialzo del 3,5% sul 2009, i propulsori per mezzi spaziali cui si ascrive un altro 16% del giro d'affari di Avio, e i servizi di manutenzione e riparazione, protagonisti di un incremento dei ricavi superiore al 18%, cui poi va aggiunta la produzione di turbine per uso navale e industriale.
Nel 2010 il gruppo, in mano al fondo di private equity Cinven che ne detiene l'81% e partecipato per il 14% da Finmeccanica, ha visto salire il portafoglio ordini al valore record di 6 miliardi di euro. E oggi, mentre procede il progetto di quotazione in Borsa, può cavalcare il buon andamento delle vendite puntando a migliorare la redditività e a proseguire nella riduzione dell'indebitamento, sceso a 1.480 milioni a fine 2010. «A trainare la crescita di quest'anno - spiegano all'Avio - ci si attende sia la ripresa del mercato aeronautico, in particolare del comparto dei motori per aeromobili civili, sia l'entrata a regime del programma Genx (il motore che equipaggia il nuovo Boeing 787 Dreamliner e l'ultima versione del Jumbo, il 747-8), che contribuirà in maniera significativa ai ricavi e ai flussi di cassa. Al contempo, saranno avviate le consegne connesse al programma militare Tp400 (il propulsore turboelica per l'Airbus A400M) e le attività del lanciatore satellitare Vega», del quale Avio è capocommessa attraverso la società controllata Elv e il cui lancio inaugurale è previsto entro la fine del 2011.
«Interessanti segnali di ripresa vengono, nei primi mesi dell'anno, anche dal settore delle turbine a gas cosiddette aeroderivate», impiegate per la produzione di energia e per le quali sin dal 2003 Avio ha stretto una partnership tecnologica con la statunitense General Electric. E pure utilizzate per applicazioni navali, come i sistemi di propulsione delle fregate multiruolo Fremm, frutto della collaborazione tra industrie della difesa italiana e francese. Con una presenza internazionale affidata a sedi commerciali in quattro continenti e un totale di nove insediamenti produttivi, il gruppo annovera circa 5.200 dipendenti, 4.500 dei quali in Italia. «Le attività nel campo della ricerca e dello sviluppo - sottolineano all'Avio - possono contare su una fitta rete di laboratori all'interno di campus e dipartimenti dei nostri atenei insieme a collaborazioni con 24 università e centri di ricerca italiani e internazionali. Quanto agli investimenti, anche lo scorso anno sono stati impiegati oltre 100 milioni di euro», soprattutto sul fronte delle tecnologie di progetto e di processo, con accento sulle applicazioni a ridotto impatto ambientale.
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