La chirurgia robotica sarà larma vincente nella lunga battaglia contro il carcinoma prostatico: permette di abbattere molti inconvenienti legati alle tecniche tradizionali e di ridurre limpatto sui pazienti. Per questo è al centro dellottantatreesimo Congresso della Società Italiana di Urologia (Milanofiori 17-20 Ottobre) organizzato e presieduto dal professor Francesco Rocco (nella foto), ordinario alluniversità di Milano.
Vi prenderanno parte più di mille specialisti. Fra questi, spiccano i nome del professor Patel, direttore in Florida del Global Robotics Institute, e del professor P. Alken, cattedratico a Mannheim, che terranno lezioni magistrali. Il professor Rocco conosciuto allUniversità di Siena dal grande clinico Cesare Bartorelli, che lo portò a Milano e lo affidò ai professori Lasio e Pisani gode oggi di fama internazionale per le ricerche cliniche (pubblicate su riviste prestigiose) e per una tecnica chirurgica che porta appunto il suo nome.
Il congresso milanese si regge su cinque pilastri: il carcinoma della prostata (diagnosi e terapia), lurologia funzionale, la chirurgia renale, liperplasia prostatica benigna e il carcinoma vescicale muscolo-invasivo. Ciascuno di questi temi prevede, dopo lintervento dei relatori, incontri di approfondimento che vedranno gli stessi relatori a colloquio con i colleghi più giovani, nel segno di una didattica pratica e coinvolgente. Congresso «aperto», inoltre, non solo sul piano culturale ma anche su quello dellattività professionale. Congresso utilissimo agli urologi di oggi e di domani. Sembra infatti che questi criteri innovativi caratterizzeranno le future manifestazioni della Società Italiana di Urologia. É previsto anche un focus sulle ultime novità in tema di prevenzione e di terapia. Ogni dibattito potrà servirsi del «moviolone», filmati che illustrano gli aspetti degli interventi chirurgici e descrivono le procedure.
Dice il professor Rocco «Tutte le Scuole urologiche italiane stanno elaborando nuovi percorsi diagnostici e nuovi protocolli terapeutici che consentano di offrire ai pazienti le cure migliori e i costi più contenuti. I risultati raggiunti negli ultimi cinque-sei anni confermano che siamo sulla strada giusta. Ogni progetto, però, deve partir dalla prevenzione».
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