In arrivo meno vincoli sulle causali per i contratti a termine tra i 12 e i 24 mesi: sono affidate ai contratti collettivi o, in assenza della previsione contrattuale, individuate dalle parti per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva (in questo caso comunque entro il 31 dicembre 2024). Resta sub iudice (sebbene sia probabile una sua definitiva cancellazione) una delle novità contenute nell’ultima bozza, ossia la corresponsione di una «buonuscita» da 500 euro per i contratti a termine di 24 mesi non rinnovati alla scadenza. Il decreto Lavoro prevede anche la possibilità per le aziende e i gruppi di aziende con oltre 1.000 dipendenti di ricorrere fino al 31 dicembre 2023 ai contratti di espansione previsti nell’ambito dei processi di reindustrializzazione e riorganizzazione. Per i lavoratori è previsto uno scivolo pensionistico con l’anticipo di 5 anni. Viene, inoltre, innalzata la soglia delle cosiddette prestazioni di lavoro occasionale da 10mila a 15mila euro per chi opera nei settori dei congressi, delle fiere, degli eventi, degli stabilimenti termali e parchi di divertimento.
Maglie più larghe, infine, per l’utilizzo degli algoritmi nella gestione dei rapporti di lavoro. Gli obblighi informativi in capo al datore di lavoro previsti dal dlgs Trasparenza scatteranno solo in presenza di sistemi decisionali o di monitoraggio «integralmente» automatizzati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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