Per i beneficiari non occupabili il reddito di cittadinanza sarà erogato fino a fine 2023, senza il limite delle sette mensilità introdotto della legge di Bilancio. È quanto si legge nell’ultima bozza del decreto Lavoro, prima dell’entrata in vigore dell’assegno di inclusione a gennaio 2024. La deroga vale solo per i nuclei familiari con disabili, minorenni o con over 60; prima della scadenza dei sette mesi, i nuclei dovranno essere presi in carico dai servizi sociali, in quanto non attivabili al lavoro. Il provvedimento prevede sette miliardi nel 2024 per l’assegno di inclusione e lo strumento di attivazione. All’assegno destinato alle famiglie non occupabili sono destinati 5,6 miliardi, mentre all’attivazione per gli occupabili circa 1,4 miliardi. La cancellazione del reddito di cittadinanza consente di risparmiare il prossimo anno oltre 8,7 miliardi. Lo stanziamento per gli anni successivi va dai 5,6 miliardi per il 2025 agli oltre 6 del 2032 e 2033. Allo strumento di attivazione - la misura di sostegno pari a 350 euro al mese per gli occupabili - sono destinati 122,5 milioni per il 2023, poi 1,35 miliardi per il 2024,1,19 per il 2025 per poi calare sotto il miliardo dal 2026.
Lo stanziamento sarà poi di 557 milioni dal 2027. Da segnalare anche l’istituzione del Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa in capo al ministero del Lavoro per monitorare erogazione dei sussidi e avviamento al lavoro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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