"La messa tascabile", ora Dio diventa "coach" e fonte di meditazione

"Dio è il mio coach" (Piemme) scritto da Don Cosimo Schena, non un libro di self help ma un volume in cui Dio diventa per ognuno di noi un aiuto importante per riscoprire la bellezza della vita

Don Cosimo Schena, autore del libro "Dio è il mio Coash" (Piemme) autore del famoso format #30SECONDIPERTE
Don Cosimo Schena, autore del libro "Dio è il mio Coash" (Piemme) autore del famoso format #30SECONDIPERTE
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Cosa i nuovi fedeli si aspettano e vedono nella figura di Dio? Non solo come qualcosa chiuso dentro quattro sante mura, ma una figura che possa aiutarci a vivere in maniera diversa la religione cristiana e la nostra vita quotidiana. Questa evoluzione è stata al centro del pensiero di Cosimo Schena, sacerdote della diocesi di Brindisi Ostuni, laureato in Filosofia e in Psicologia clinica e dinamica, profondo conoscitore del tema del totalitarismo e misticismo, e attualmente specializzando in Psicoterapia breve strategica. Dio è il mio Coach (Piemme) con la prefazione di Mons. Lucio A. Ruiz, è una sorta di "messa tascabile" come lui ama definirla. Nella nostra intervista racconta come questo piccolo volume sia un ponte di speranza per portare Dio nella vita di tutti, usando strade diverse da quelle battute fino ad ora: "Credo che la Chiesa abbia bisogno di esplorare nuove strade -spiega - per essere più inclusiva e accogliente nei confronti di coloro che hanno bisogno di riscoprire o trovare la fede. Così questo libro è per me un nuovo tentativo di costruire un ponte di speranza, di portare Dio nella vita di tutti".

Dice che la Chiesa abbia bisogno di esplorare nuove strade per essere più inclusiva e accogliente, quali secondo lei?

"La Chiesa è un corpo vivente che respira con due polmoni: tradizione e innovazione. Per essere più inclusiva e accogliente, dobbiamo aprirci al dialogo con il mondo moderno, ascoltando le storie di chi si sente escluso e comprendendo le loro esigenze. Dobbiamo essere un faro di speranza che illumina nuovi percorsi di fede, utilizzando anche la tecnologia per raggiungere chi è lontano".

È diventato noto sui Social per la sua capacità di aiuto e conforto per chiunque lo segua e lo chieda, considera questo mezzo tecnologico un metodo valido per aiutare gli altri?

"I Social sono come le piazze del villaggio globale, dove possiamo incontrare le persone dove si trovano. Offrono una piattaforma per condividere conforto e speranza, per ascoltare e per essere presenti nella vita degli altri, anche a distanza".

Ha definito il suo libro una “messa tascabile”, quindi qualcosa di molto moderno, come può aiutare le persone secondo lei?

"Questo libro è pensato per essere un compagno spirituale quotidiano, un modo per portare la liturgia e la riflessione nella vita di tutti i giorni. È un invito a trovare momenti di connessione con Dio, anche nei ritmi frenetici della vita moderna".

C’è un gran fiorire di libri di self help (auto aiuto) fino ad ora però erano legato ad altri tipi di filosofie e religioni come il buddismo ad esempio, anche se lei ha specificato che non si tratta di un libro di aiuto personale, è comunque una modalità più moderna di avvicinarsi alla fede cristiana?

"Mentre molti libri di auto-aiuto traggono ispirazione da varie filosofie, questo libro intende essere un ponte tra la saggezza antica della fede cristiana e le sfide contemporanee. Non è solo un libro di auto-aiuto, ma un invito a scoprire come la fede può arricchire la vita quotidiana".

Come si fa a ritrovare, come scrive lei, il bello dell’esistenza attraverso la Bibbia, considerata quindi una via piuttosto che un insegnamento.

"La Bibbia non è solo un insieme di insegnamenti, ma un percorso che ci invita a scoprire la bellezza dell’esistenza. Attraverso le sue storie, ci insegna a vedere il mondo con occhi nuovi, a trovare significato e scopo nelle nostre vite".

Un punto importante è quello dove racconta di quante persone, soprattutto quelle apparentemente lontane dalla chiesa, siano alla ricerca di Dio. Le chiedo, perché lo cercano al di fuori della sua Casa?

"Le persone cercano Dio lontano dalla Chiesa quando non si sentono accettate o comprese. È nostro compito come Chiesa andare verso di loro, mostrare l’amore e la compassione di Cristo, e invitarle a un viaggio di fede che sia autentico e significativo".

Lei è famoso anche per il grande amore che ha per gli animali, qual è il pensiero cristiano su queste creature, e cosa intendeva il Santo Padre con la frase: "Si fanno meno figli ma si hanno più animali". Crede che sia stato frainteso?

"Gli animali sono parte della creazione di Dio e meritano il nostro rispetto e cura. La frase del Santo Padre può essere intesa come un invito a riflettere sull’importanza della famiglia umana e sulla responsabilità di accogliere la vita. Tuttavia, questo non diminuisce l’importanza di prendersi cura delle creature di Dio".

Come questa sua “messa tascabile” secondo lei può essere di aiuto alle persone che lo leggeranno?

"Questo libro può essere di aiuto perché

offre una guida pratica per integrare la spiritualità nella vita di tutti i giorni. È un invito a fare spazio per Dio nel quotidiano, a trovare pace e direzione attraverso la preghiera e la meditazione sulla Parola di Dio".

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