"L'Italia si protegge dai terroristi con la mafia"

Un ex agente dei Servizi segreti: "L’Italia riesce a proteggersi dagli attacchi terroristici in soli due modi: l’elaborazione precisa dei ‘segnali deboli’ che permette intercettazioni mirate e interventi preventivi, e con la mafia"

"L'Italia si protegge dai terroristi con la mafia"

"L’Italia riesce a proteggersi dagli attacchi terroristici in soli due modi: l’elaborazione precisa dei ‘segnali deboli’ che permette intercettazioni mirate e interventi preventivi, e con la mafia". A dirlo a Panorama è un ex agente dei Servizi segreti, che con il settimanale ha analizzato gli eventi di Parigi e la paura di attentati che attanaglia l'Italia e l'Europa.

"Non è possibile indicare un luogo o un obiettivo come “sensibile”- ha detto - gli attacchi in Francia l’hanno dimostrato chiaramente. I lupi solitari così come cellule ben strutturate e organizzate non tendono a colpire i grandi monumenti o aree di grande interesse ma, prendono di mira luoghi “comuni” non presidiati dalle forze di polizia ma che sono comunque punto di ritrovo per la cittadinanza. Il teatro Bataclan ne è la dimostrazione". Poi: "Il nostro Paese è un territorio molto vasto, difficile da controllare e ricco di luoghi che potrebbero essere considerati obiettivi sensibili. Quindi sarebbe sciocco per non dire ridicolo fare una classifica dei monumenti a rischio certamente rimangono monitorate costantemente dall’intelligence le metropolitane, le grandi stazioni ferroviarie che hanno importanti centri commerciali e gli aeroporti oltre ad alcuni acquedotti ma la vera protezione è quella “indiretta” esercitata dalle organizzazioni criminali".

Insomma, a proteggere gran parte dell'Italia non ci sarebbe lo Stato, ma la mafia. "Non possiamo dire quali saranno le aree nel mirino degli attentatori - afferma l'ex agente - ma invece possiamo indicare quasi con una certezza matematica l’area che invece non sarà interessata da eventuali attentati strutturati come quelli avvenuti a Parigi: il Sud Italia". "Potenziali attentati - continua - potrebbero essere portati a segno solo da Napoli in su. Dal capoluogo partenopeo in giù la presenza delle organizzazioni criminali che controllano il territorio non permettono la permeabilità dei terroristi nelle loro zone. Le cellule legate all’estremismo islamico possono solo attraversare quelle zone, ad esempio, la Sicilia, la Calabria, la Puglia e la Campania ma non è permesso loro di fermarsi. La Camorra, la ‘Ndrangheta e la Mafia possono semmai solo guadagnare dal loro passaggio ma, sanno che la presenza in loco di questi soggetti, potrebbe solo danneggiarli. E viceversa. Anche gli stessi terroristi sanno che il controllo sul territorio esercitato dagli stessi mafiosi, rischierebbe di farli entrare nel mirino degli investigatori".

Ecco quindi i 4 motivi per cui gli islamici non colpiranno mai il Sud.

1) Le vedette: Sono una presenza più che radicata nel territorio dei boss, uno schieramento di "soldati" così capillare da avere un controllo praticamente totale. Sono loro a registrare la presenza e i movimenti di possibili terroristi.

2) Spesso la presenza di cellule terroristiche distrugge le attività commerciali ed economiche del luogo. E la criminalità organizzata non può fare a meno di una fonte di reddito come questa.

3) Se ci sono possibili jihadisti in giro è probabile che ci sia anche la polizia alle loro calcagna. Per distogliere l'attenzione delle autorità, la mafia è attenta a tener lontani i terroristi e integralisti.

Ma vale anche il contrario: gli jihadisti sanno che al Sud la presenza della polizia è forte nelle zone ad alta densità mafiosa

4) Le mafie considerano il loro territorio come "off limits": non permettono a nessuno di passare o insediarsi

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