Ora anche l'Onu decide che tutti i migranti che lasciano i territori dell'Africa e del Medio Oriente sono "profughi" nel senso tecnico del termine. Ovvero coloro che, in base alle leggi dei Paesi d'approdo, possono ottenere la protezione internazionale perché in fuga da guerre o persecuzione.
Ma è impossibile capirlo in anticipo: per certificare una richiesta d'asilo, solitamente, servono lunghi mesi di ricerche sulla vita del richiedente asilo. Per l'Unhcr, l'Alto commissariato Onu per i rifugiati, invece, "la maggioranza dei 137.000 migranti che nei primi sei mesi del 2015 era in fuga da guerre, conflitti e persecuzioni". L'Agenzia delle Nazioni Unite, inoltre, ha aggiunto che un terzo degli immigrati che sono arrivati via mare in Italia o in Grecia provenivano dalla Siria, "i cui cittadini sono quasi universalmente considerati aventi diritto allo status di rifugiato". Il secondo paese di provenienza, invece, è l'Afganistan poi viene l'Eritrea, "ed anche in questi casi si tratta di persone da considerare rifugiati".
Ma non è così scontato che tutti gli immigrati abbiano diritto d'asilo. Anche gli esperti di migrazione, su questo, ci vanno con i piedi di piombo. Laura Zanfrini, docente di Sociologia delle migrazioni all'Università Cattolica di Milano, nelle sue lezioni avverte: "Diversamente dalla percezione comune - scrive - l'immigrazione irregolare non è sempre la fuga disperata dalla povertà, ma spesso è considerata dai migranti come un investimento pianificato e supportato dalla famiglia" di chi prende la strada dell'Europa. Insomma, l'Onu si sbilancia su qualcosa che dovrebbe essere valutato con maggiore attenzione. E sarebbe necessario attendere di sapere che effettivamente "la maggioranza dei 137.000 migranti" siano effettivamente in fuga dalle guerre.
Intanto, il dato su cui occorre riflettere è l'aumento di immigrati arrivati in Europa dall'inizio dell'anno. Rispetto allo stesso periodo del 2014, infatti, l'Onu ha certificato che l'aumento è dell'83% (nel 2014 erano 75.
000), senza considerare che durante il periodo estivo gli sbarchi registrano un picco.La maggioranza dei flussi è diretta verso l'Italia e la Grecia. Tutti, o quasi, sono "richiedenti asilo": in Italia ne sono arrivati 67.500. Ma non tutti diventeranno "rifugiati".
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