Per tre volte Francesco de Angelis è stato lo skipper, l'uomo di riferimento di Luna Rossa, poi, poco prima della decisione presa l'altro ieri da Patrizio Bertelli, smettere con la Coppa America, le strade si sono divise. Non è stata una separazione facile, Patrizio e Francesco hanno un rapporto forte, costruito in dieci anni di lavoro insieme, non sempre facile. Ecco cosa racconta il timoniere napoletano.
È sorpreso dalla decisione di Patrizio Bertelli?
«Per certi aspetti si, perché conoscendo la passione che lo ha sempre spinto ero convinto che avrebbe fatto un'altra sfida».
Intravede un motivo non detto nella decisione?
«Mi sembra che la sua dichiarazione sia stata molto completa e veritiera»
Qual è l'eredità di Luna Rossa, che cosa ricorderemo?
«Campagne di altissimo livello con delle belle vittorie e dei momenti difficili. Bisogna ricordare il grande impegno di Patrizio e Miuccia Prada, non è da tutti fare tre campagne di Coppa in prima fila con quell'investimento emotivo oltre che economico. Tutti quelli che amano lo sport possono riconoscere la passione e i valori, l'entusiasmo che hanno messo in queste tre sfide. È stata una cosa abbastanza unica e tutto il mondo della vela ne ha goduto».
Un nuovo progetto per una sfida italiana da che cosa deve partire? Spesso in Coppa si inizia per la passione di uomini come Bertelli, forse ci può essere un'idea che aggrega le forze in una squadra nazionale.
«Le partecipazione di Luna Rossa e quella più lontana del Moro di Venezia sono state di altissimo livello, lasciano la sensazione che si debba mettere in piedi una sfida che sia in grado di raggiungere il massimo traguardo. Da lì di possono fare tutti i ragionamenti per raccogliere le persone giuste».
C'è tempo adesso per costruire un nuovo sindacato italiano?
«È una Coppa molto difficile, mancano ancora molti elementi per avere il quadro completo. Il tempo stringe soprattutto con la pausa di agosto in mezzo. Però si è visto in passato che quando c'è la volontà le cose si possono fare anche con rapidità ed energia».
Che cosa farà adesso?
«È il momento di Luna Rossa, non vorrei sovrappormi... io finora ho lavorato cercando le possibilità di fare la coppa come persona in altri team. Nel 2003 avevo avuto una possibilità di andare altrove ma mi sono buttato a capofitto nel progetto di Luna Rossa perché per me avere la possibilità di correre con la bandiera italiana è un'opportunità e un onore».
C'è la possibilità di raccogliere quel che resta della squadra
«Bertelli ha chiuso un ciclo di Luna Rossa, qualunque progetto futuro è possibile».
Come vede la polemica sul protocollo?
«Credo che sia corretto dire che il defender ha i suoi diritti, che si è guadagnato sul campo. Sono sicuro che nell'interesse comune si troverà una maniera per appianare le polemiche».
È favorevole al cambio di barca?
«Sì, ma fare la Coppa in due anni con le barche nuove è un bello sforzo, è difficile».
Talvolta gli sponsor che si avvicinano alla Coppa si mostrano scontenti della loro partecipazione, è come se il risultato dovesse essere scritto prima di partire.
«Se così fosse in Formula uno ci sarebbero due, tre macchine. Ellison - il patron di Bmw Oracle ndr - avrebbe smesso dopo questa sconfitta. È una attività costosa, ma è pur sempre sport.
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