«Credo di non essere l'unica donna ad avere perso le ovaie da giovanissima».
Perché lo dice così chiaramente?
«Perché tante donne non sono informate, vogliono reagire alla malattia ma non sanno come».
Come?
«Ad esempio conservando gli ovuli e, quindi, la possibilità di diventare mamma. È fondamentale che lo sappiano».
Talvolta non se ne parla abbastanza.
«Un po' dipende dal fatto che siamo un paese molto cattolico. E io lo so che farò la fine delle streghe bruciate» (sorride - ndr).
Di certo Emma parla chiaro, si sa. E non ha filtri. «È devastante quello che mi è successo». Emma parla del docufilm Sbagliata ascendente Leone con una spontaneità che va dal sorriso alle lacrime, dalla riflessione all'accusa. «Il titolo è ironico eh!», spiega subito. Ma tutto il resto è molto serio, anche quando ci sono battute e momenti di leggerezza. Insomma, è la sua vita: la vittoria ad Amici, il rapporto con Maria De Filippi, i concerti all'Arena di Verona, Sanremo, il film con Muccino, la malattia feroce che arriva poi torna e ritorna, la costruzione di un mondo che la protegga dalle tensioni. Il docufilm (dedicato al papà Rosario mancato a settembre) da oggi sarà su Prime Video accompagnato dalla canzone omonima ed è il ritratto sincero di una trentottenne diventata una calamita di consensi e, anche, di assurde critiche spietate: «Mi hanno persino chiamato la Tina Cipollari della musica», sorride amaramente. Dopotutto, capita spesso chi si presenta per come è davvero, senza barriere protettive.
Spesso sono donne a criticare spietatamente altre donne.
«Non condivido questi attacchi, non mi piacciono le donne che insultano altre donne magari per motivi ideologici o politici. Io non condivido le idee di tante, ma non mi permetto stroncature o critiche spietate».
Sbagliata ascendente Leone.
«In realtà di astrologia non ci capisco nulla. Diciamo che questo titolo rende l'idea e, quando registravamo la canzone omonima, ci è suonato bene».
Cantante o attrice?
«Le due strade continueranno a convivere. Il prossimo film, Il ritorno, firmato da Stefano Chiantini, è un film particolare girato in modo particolare».
Negli ultimi due anni e mezzo ha affrontato X Factor e Sanremo, ha aperto il concerto di Vasco a Imola, un dolore straziante come la perdita del padre, eccetera.
«È stata tosta».
Però è sempre sensibile agli attacchi social.
«Nonostante il mio carattere, mi feriscono ancora gli insulti. Anche quelli di certe testate».
Ha ripreso a scrivere canzoni.
«Il prossimo album è una bomba. Chi ha ascoltato le prime canzoni dice che canto in maniera diversa. E la voce sarà il fil rouge del nuovo album».
Quando uscirà?
«Non lo so, diciamo che sto dando valore al tempo. Ma quando uscirà, dovrà fare i buchi a terra, come dicono a Napoli».
Andrà al Festival di Sanremo?
«No, ma se avessi un progetto ci sarei andata. L'anno scorso ci sono andata perché era un desiderio di mio papà. Inutile tirarsela tanto, Sanremo è sempre più decisivo».
Emma non si è mai tirata indietro. Qualche rimpianto?
«Con il senno di poi è troppo facile. Diciamo che quando ho preso certe decisioni, le credevo giuste».
E nella vita privata?
«Nessun rimpianto. Anzi, sono stata troppo buona».
A proposito di privato.
«Forse c'è un problema di insicurezza
generale. So di avere una personalità forte e anche i miei amici, che mi vedono sul palco ma anche quando sono senza trucco, dicono che posso mettere timore. Ma diciamo che non mi accontento, io non sono una che si accontenta».
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