I boschi europei sono molto trascurati: è quanto emerge dall'ultimo rapporto dell'Agenzia europea dell'ambiente (Aea), al quale ha collaborato anche l'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), che ha individuato 81 tipi di habitat forestali in tutto il Continente.
Il report European Forest Ecosystems rileva che nei Paesi membri dell'Ue solo il 26% delle specie forestali e il 15% degli habitat forestali di interesse europeo si trovano «in stato di conservazione favorevole». E secondo un altro rapporto dell'Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn), il 27 per cento dei mammiferi - oltre al 10 per cento dei rettili e all'8 per cento degli anfibi - legati agli ecosistemi forestali sono considerati in pericolo di estinzione all'interno dell'Unione europea.
Secondo l'Aea, l'estensione delle foreste e la massa legnosa complessiva continuano ad aumentare, in prevalenza nei Paesi nordici e dell'Est. La selvicoltura europea si basa in larga misura su specie autoctone, ma in alcuni Paesi si registra la presenza di una quota significativa di specie esotiche.
L'introduzione e l'insediamento di specie oltre il loro areale originario può portare gravi danni: sono state introdotte in Europa 109 specie di insetti parassiti delle piante legnose, di cui 57 provenienti dal Nord America e 52 dall'Asia.
Il rapporto Aea evidenzia che nell'Unione europea la
quota di foreste di proprietà pubblica è inferiore al 40 per cento; in Italia sono privati due terzi della superficie totale, una quota che in Liguria, Emilia Romagna e Toscana raggiunge addirittura i quattro quinti.SFil
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