Solo 24 ore di esposizione. Durante la settimana più mobile dell'anno una mostra deve necessariamente essere evento. Così «1968-2008: 40 anni di design» tra continuità e discontinuità, curata dal direttore della rivista Area Marco Casamonti e dall'architetto Carlo Vannicola, allestita nella Sala Collina del Sole 24 ore da venerdì a sabato sera (via Monte Rosa 91) vuole essere per il fuori Salone breve ma intensa. «L'idea è vederla bene e subito - conferma il curatore - una mostra d'impatto, efficace e diretta».
E per rappresentare il futuro del design i curatori hanno deciso di mettere a confronto passato e presente. «L'esposizione è stata realizzata accostando oggetti, 80 in tutto, identici per tipologia e funzioni - continua Casamonti - ma prodotti in epoche diverse, la fine degli anni Sessanta e oggi, per capire come è cambiata la società, il modo di progettare e di vivere degli ultimi quarant'anni». Ma soprattutto per capire quali saranno le tendenze del design.
Così il confronto è immediato tra il mangiadischi e l'hi-pod, tra la tv brionvega e lo schermo piatto. Ma dove la tecnologia è meno pressante, si nota subito un certo rifiuto per la massificazione, alla ricerca di un'identità verso il recupero di valori di tradizione popolare.
Vale per classica moka o in generale per le automobili. Prima fra tutti la Fiat che ricorre al mito della 500 per uscire sul mercato con unauto di successo. Lo stesso per la lampada da tavolo di Michele De Lucchi, la sedia di Gio Ponti o il tavolo «Mezzadro» di Achille Castiglioni. Il confronto è ancora più immediato e diretto fra la libreria «Nuvola rossa» disegnata da Vico Magistretti per Cassina nel '77 con l'omologa sequenza circolare interpretata da «Cloud» dei Bouroullec del 2002, o ancora tra il dondolo disegnato da Leonardi e Stagi nel '67 per Benini e la fluida seduta «MT3» di Ron Arad per Driade.
Dove porta quindi questa indagine retrospettiva sulle vicende e sugli oggetti che hanno segnato il dibattito e la produzione di questi ultimi quarant'anni? La risposta al visitatore «affascinato - chiosa il curatore - dall'appassionante vicenda ancora irrisolta: modernità o tradizione, continuità o discontinuità?».
Ma le 24 ore non sono ancora finite.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.