Marocchino bigamo tenta di uccidere la moglie italiana

da Venezia

Poligamia legalizzata: per un pelo ci scappa il morto. Un ennesimo caso di quella selva oscura che si nasconde fra le pieghe della legge è emerso a Noale (Venezia) quando la disperazione ha portato la prima moglie, italiana, a dire basta: Claudia, sposata a un marocchino di 44 anni, Mustafà Mounecif, che da un anno aveva portato dal Marocco una donna diventata moglie secondo il rito islamico, non ce la faceva più. Ha preso i suoi 4 figli per andarsene Claudia, stufa di vivere in una situazione insostenibile e di mantenere economicamente la seconda famiglia del marocchino che aveva sistemato a Treviso, con tanto di una bambina da poco riconosciuta. Mustafà, fra l'altro noto alle autorità per vendita di capi contraffatti, non ha gradito affatto la decisione e, dopo una violenta litigata con Claudia, con cui ultimamente il rapporto si era trasformato in urla e grida quotidiane, ha lanciato un coltello da cucina (una lama da oltre 20 centimetri) contro il figlio di 17 anni. Si è salvato per miracolo il minorenne: è stato soltanto colpito di striscio alla mano da un padre in preda all'alcol. Le vittime scampate alle minacce di morte si sono precipitate in strada, ieri in tarda mattinata.

Quando i carabinieri della Compagnia di Mestre sono arrivati sul luogo del delitto evitato, il marocchino, immediatamente arrestato per tentato omicidio, lesioni e minacce aggravate, continuava a inveire: «Tanto, quando esco vi ammazzo tutti». Un episodio che riaccende i riflettori sulla poligamia di fatto che regna anche nel nostro Paese dove ci si sposa in comune e, contemporaneamente, con rito islamico, con altre donne. Mustafà è uno dei tanti.

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