Allarme smog a Milano? Soltanto all’interno del metrò. Nei vagoni dei treni sulle linee verde e rossa il Pm10 raggiunge livelli sette volte superiori a quelli di una strada urbana. Mentre nelle stazioni le concentrazioni sono in media cinque volte più elevate rispetto alle vie della città. È quanto emerge da una ricerca italo-francese condotta dalla società italiana di medicina generale (Simg) e dall’Università di Bordeaux. I cui studiosi per la prima volta in assoluto hanno misurato i livelli di particolato fine nelle metropolitane di sei grandi città: Milano, Roma, Barcellona, Stoccolma, Parigi e San Francisco. Rilevando che nelle carrozze delle linee milanesi il Pm 10 arriva a quota 326 microgrammi al metro cubo e il Pm 2,5 a 186 microgrammi. Esattamente sette volte le quantità medie annue riscontrate dall’Arpa in via Pascal, in zona Città studi, pari nel 2009 a 46 microgrammi per il Pm 10 e 30 per il Pm 2,5. Nei convogli l’aria risulta nettamente più inquinata rispetto alle stesse stazioni. In banchina il livello medio di Pm 10 è di 257 microgrammi e quello del Pm 2,5 di 162. Anche se ci sono alcune tratte dove l’inquinamento schizza alle stelle, raggiungendo picchi irrespirabili.
Sulla rossa, tra Cairoli e Loreto, il Pm 10 sfiora i 450 microgrammi, sulla verde tra Loreto e Udine all’interno dei treni supera i 460, cioè la bellezza di dieci volte in più rispetto a via Pascal. A Piola invece va di poco oltre quota 200, a Cadorna arriva a 325 e a Caiazzo a 350. Mentre tra Cimiano e Cologno Nord, dove la linea 2 risale in superficie, il Pm 10 all’interno delle carrozze decresce progressivamente fino a rientrare nei limiti di norma. Salvo poi tornare ai livelli massimi non appena i vagoni rientrano in galleria. E se la metropolitana milanese è inquinata, quelle delle altre città lo sono ancora di più. A Roma in banchina si raggiungono i 388 microgrammi per il Pm 10 e i 214 per il Pm 2,5, mentre i livelli più irrespirabili sono quelli di Barcellona, il cui Pm 10 nelle stazioni tocca il record di 489 microgrammi. Nei treni di Stoccolma e San Francisco invece l'aria è di qualità migliore solo grazie al fatto che sono stati installati dei impianti di ventilazione. Per Germano Bettoncelli, responsabile dell’area pneumologica del Simg, «viaggiare per 40 minuti nel metrò è nocivo come fumare due sigarette. E oltre che creare danni ai polmoni, può provocare malattie trasmissibili geneticamente. Per un pendolare è molto più sano usare l’auto, perché soprattutto nei veicoli nuovi i filtri sono in grado di depurare l’aria. Anche se in questo modo si inquina l’atmosfera che respirano i pedoni».
Mentre per Giovanni Invernizzi, responsabile del laboratorio Simg e componente dell’associazione dei Medici per l’ambiente, «occorre tenere conto del fatto che la metropolitana è presa ogni giorno da milioni di cittadini, tra cui neonati, donne gravide, bambini sui passeggini, anziani.
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