Forse il nodo è stato sciolto. Quel dilemma tra modernità e archeologia che aveva bloccato la realizzazione della Metro C sembra risolto a favore della prima. «Sicurezza equivalente», è la formula magica illustrata ieri nel corso di una lunga conversazione da Roberto Cecchi, dal 1° agosto scorso commissario straordinario per le metropolitane di Roma e Napoli: sacrificare sì, ma riducendo al minimo limpatto sulle testimonianze archeologiche. Una «mission» tutelata da un comitato tecnico-scientico ad hoc coordinato da Michele Jamiolkowski. E così lincontro con il commissario chiamato dal premier Silvio Berlusconi a coordinare gli enti coinvolti nella realizzazione delle nuove metro capitoline (Comune, Soprintendenze, «Roma Metropolitane», consorzio realizzatore) squarcia il velo di silenzio sulla C con una serie di novità rilevanti. Tra tutte: i problemi connessi allarcheologia sembrano risolti almeno fino alla stazione «Venezia».
I lavori nella tratta centrale (San Giovanni-Clodio). Per la fondamentale stazione di piazza Venezia, nodo di scambio con la linea D, confermate le tre uscite di piazza Ss. Apostoli («credo ci sia la possibilità di farla», si sbilancia Cecchi), via dei Fori Imperiali (lato Altare della Patria) e piazza Madonna di Loreto. Per questultima è già cominciato il nuovo sondaggio dopo che il rinvenimento della scalinata di epoca traianea aveva comportato la necessità di uno scavo integrale, e quindi lo sbancamento dellintero giardino con il contestato abbattimento dei pini. «Lauspicio - spiega Cecchi - è quello di valorizzare la scalinata e procedere in futuro con nuove piantumazioni. Ma il sondaggio è fondamentale per verificare la fattibilità delluscita nellarea sottostante il giardino». Altra novità è il ritorno in via provvisoria entro tre mesi - già partiti i lavori - dellaiuola al centro di piazza Venezia, lì dove era stata rinvenuta la famosa vetreria e dove verrà realizzato il pozzo centrale della stazione. Buone notizie anche per la successiva fermata «Chiesa Nuova». «Siamo ottimisti perché le fognature ottocentesche che arrivano fino a 8-9 metri di profondità e che riguardano oltre la metà della strada, verranno privilegiate per gli scavi al fine di non disturbare lesistente. Circa piazza Paoli invece sono in corso riflessioni attente sullopportunità di insistere con i sondaggi». Limpressione è che la fermata non si farà e sarà la seconda a saltare dopo «Argentina». Anche per «Colosseo» scavi conclusi da un mese e «si sta procedendo a rimodulare il progetto», che prevede la conferma del museo con i reperti. Il ritardo per la tratta T2, conclude Cecchi, «è adesso nellordine dei 16 mesi». Un tempo che potrebbe condurre allapertura a giugno 2015, nel rispetto del nuovo cronoprogramma .
Il tratto Pantano-San Giovanni. Qui la talpa meccanica sta avanzando al ritmo di 20 metri al giorno contro i 12 previsti. Sono aperti tutti i cantieri delle stazioni da Giardinetti fino a Lodi. La TBM 1 è entrata a Giardinetti per realizzare la prima galleria in direzione Centocelle, ha superato la prima stazione e percorso 1200 metri. La TBM 2 è entrata in funzione il 23 settembre per realizzare la seconda galleria, parallela, e a fine settembre ha scavato 600 metri. Da ottobre entrambe lavorano sette giorni su sette 24 ore su 24. Definito anche il progetto della nuova «San Giovanni» a 45 metri di profondità contro i 35 metri previsti. Sullapertura a dicembre 2012 Cecchi non si sbottona: «Lavoriamo ora per non avere sorprese dopo».
I costi dei sondaggi archeologici. Finalmente esiste una stima su quanto impatteranno gli scavi preliminari sul costo dellintera opera che, ricordiamo, è di 3 miliardi di euro che diventerebbero 4,2 miliardi con il prolungamento a nord fino a Grottarossa per cui è ancora in corso la fase istruttoria dopo il completamento del progetto preliminare. «Siamo dentro i parametri internazionali - spiega ancora il commissario -. Ad Atene il costo degli scavi ha inciso per il 3 per cento sullintera opera: a Roma siamo sullo stesso ordine».
La Linea D (piazza dellAgricoltura-Via Ojetti). Sviluppi anche sul fronte della quarta linea. «Con lultima conferenza dei servizi - annuncia Cecchi - si è chiusa tutta la procedura per laffidamento della concessione in project financing. Ora i tempi saranno quelli previsti dalla legge»: ovvero nove mesi da inizio 2009 per la scelta del general contractor ed entrare poi nella fase operativa.
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