Metro A, un incendio blocca la linea

La settimana nera del trasporto capitolino si conclude con le fiamme nella metro A. Dopo il blocco della Roma-Pantano per quattro ore e le corse soppresse sulla Roma-Viterbo (con conseguente protesta dei pendolari) mercoledì, ieri è tornata protagonista della scena la linea Anagnina-Battistini. Un incendio, scoppiato intorno alle 4 di mattina alla stazione Arco di Travertino, ha interrotto il servizio sull’intera linea fino alle 7 e mezzo. Le corse sono riprese prima tra San Giovanni e Battistini e poi, intorno alle 9, sulla tratta Battistini-Arco di Travertino. Solo alle 16,20 il servizio è tornato regolare su tutta la linea. Per fronteggiare l’emergenza sono state attivate le navette sostitutive.
L’incendio, a quanto si è appreso, sarebbe dovuto a carte, giornali e altro materiale lasciato dai passeggeri all’interno della stazione. Ad accendere il fuoco le scintille provocate dalle ruote di una «molatrice», la macchina che durante la notte controlla i binari. Le fiamme poi si sarebbero propagate ai cavi telefonici ed elettrici mettendo fuori uso i sistemi che mettono in collegamento le singole stazioni con la centrale traffico.
Solo giovedì il sindaco aveva richiamato all’ordine il presidente di Met.Ro. Stefano Bianchi con una lettera in cui chiedeva «punizioni esemplari» per i macchinisti che mercoledì avevano bloccato la Roma-Viterbo presentando certificati di malattia. Veltroni, che ragiona ormai solo in prospettiva della prossima candidatura a presidente del Consiglio, sta capendo che proprio il pessimo trasporto pubblico capitolino rischia di trasformarsi in un freno alle sue ambizioni. I convogli della Roma-Viterbo, per dire, restano un disastro. Sporchi, vecchi, privi di aria condizionata per i pendolari significano viaggi da incubo. Per non parlare delle corse soppresse, dei ritardi, degli incidenti che giornalmente bloccano la ferrovia e della cronica mancanza di macchinisti.
Discorso simile per la Roma-Pantano. I trenini non riescono a sopportare le migliaia di viaggiatori, la linea resta obsoleta e funestata da decine di attraversamenti che significano incidenti a catena. Anche la rete aerea (i cavi che corrono sopra il tram per intendersi), che ha causato il blocco di mercoledì, non è all’altezza. La situazione è complicata dai lavori per la metro C. La nuova linea infatti correrà per un bel tratto parallela alla Roma-Pantano. Da qui le indecisioni sul futuro del trenino. Futuro che resta ancora un’incognita.
Unica linea che si distingue dal disastro generale la Roma-Lido. Lunedì è stato inaugurato il primo convoglio Caf provvisto di aria condizionata.

A fine anno saranno sei, che si affiancheranno però agli undici treni inaugurati pomposamente quasi due anni fa con il nome di «Frecce del mare». Un bel nome per vecchi convogli della metro A ridipinti per l’occasione. Il Veltroni-style ha colpito ancora una volta.

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