Metro, tornelli aperti per i «manifestanti» ma non per i poliziotti

Una strana concezione della sicurezza quella di Met.Ro.. Prima vengono montati i varchi elettronici in ogni stazione della linea B e in quasi tutte quelle della A (le restanti saranno completate nei prossimi giorni). E fin qui niente di male. Gli accessi elettronici d’altronde sono consuetudine in ogni città d’Europa. Garantiscono il pagamento del biglietto da parte degli utenti e permettono di controllare meglio gli accessi alla metropolitana.
Quello di cui proprio non si comprende il senso è il nuovo ordine di servizio emesso l’undici luglio scorso (il numero 140 per la precisione). Se in alcuni casi, infatti, i varchi verranno aperti per consentire l’accesso gratuito agli utenti (nei casi di «manifestazioni particolari»), paradossalmente rimarranno chiusi nei giorni normali per tutti gli agenti delle forze dell’ordine che non saranno in grado di esibire la card apposita. Ma leggiamo il documento ufficiale di Met.Ro.: «L’Atac ha inoltre comunicato che esistono precise categorie di possessori di titoli di viaggio gratuiti (polizia di Stato, guardia di finanza e carabinieri, tra le altre) ai quali Atac ha provveduto a consegnare card di colore rosso valide per il sistema Metrebus e in particolare per l’entrata in metropolitana attraverso i nuovi tornelli». E fin qui niente di strano. L’inspiegabile è nel paragrafo seguente: «Chiunque non sia in grado di esibire la card di cui sopra ma si presenti con il solo distintivo rilasciato dal proprio ente di appartenenza (ministero, associazione ecc... ) non può essere autorizzato a transitare». Capito? Nel caso di un inseguimento, poniamo, un agente dovrà essersi premurato di avere con sé il prezioso tesserino, pena non poter superare i varchi della metropolitana.
Come detto precedentemente, poi, una tale ferrea disposizione contrasta ancor di più con un altro paragrafo dell’ordine di servizio. E precisamente quello che si occupa delle eccezioni alla regola, diciamo così. «Sempre su indicazione di Atac - si legge nel paragrafo “Manifestazioni particolari con gratuità del servizio” - si comunica che in caso di particolari manifestazioni disposte dal comune di Roma, con gratuità del servizio di trasporto, si potranno presentare due tipologie di situazioni». La seconda è quella che ci interessa: «La gratuità è estesa a una grande quantità di utenti in una determinata fascia oraria, nel qual caso, a seguito di specifiche indicazioni ricevute da Atac, i responsabili Met.Ro. provvederanno a dare specifiche disposizioni circa l’apertura dei varchi al libero transito nelle fasce orarie previste». Da sottolineare, inoltre, la formula vaga scelta: «manifestazioni particolari». Che vuol dire tutto e il suo contrario.
«Sono disposizioni assolutamente singolari - ha commentato il capogruppo Dc alla Pisana Fabio Desideri -. Carabinieri e polizia? No, grazie, senza tessera non si entra. Manifestanti? Prego accomodatevi, l’ingresso è gratuito. Gli uomini delle forze dell’ordine, dunque, prima di uscire da casa dovranno sempre controllare di avere la preziosa card magnetica in tasca. Perché altrimenti l’ingresso nella sotterranea sarà sbarrato. Addio inseguimenti e pedinamenti, con buona pace della sicurezza delle metropolitane: il cancelletto, infatti, è inesorabile. Non guarda in faccia nessuno. Il delinquente abituale, che magari ha nella tube romana il terreno preferito di caccia ha meno preoccupazioni, perché, c’è da giurarci, il biglietto nel taschino lo avrà sempre. Mica cade su banalità del genere». Anche i varchi aperti in caso di manifestazioni non convincono Desideri.

«Per “manifestazioni” possono intendersi quelle dell’estate romana, un concerto particolarmente affollato, la protesta composta delle pantere grigie o quella poco ortodossa dei no global. La formula adottata sembra talmente generica da potersi adattare a più situazioni».

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