Una lettera a Regione e ufficio scolastico regionale che vale (anche) come un ultimatum. Il sindaco non vuole essere assediato dalle proteste delle mamme (due giorni fa c'è stato un vero e proprio «mail bombing» sulle caselle di posta del Comune). Ieri Beppe Sala è tornato a inviare un videomessaggio ai milanesi su Facebook per «spiegare le dimensioni del fenomeno asili» e le misure anti Covid che la giunta intende prendere per accogliere i bimbi da settembre. «Ogni anno il Comune accoglie nei propri nidi e materne 30mila bambini e abbiamo già richieste di nuovi ingressi per 11mila - premette -. Per ora non stiamo rispondendo alle famiglie perchè abbiamo solo delle libee guida del governo del 26 giugno un po' generiche e non sappiamo quali regole applicare esattamente su distanziamento. Poi c'è il tema degli orari, perchè a Milano abbiamo anche pre e post scuola per aiutare le famiglie«. Sala ha chiesto quindi all'assessore all'Educazione Laura Galimberti di «scrivere formalmente» a Regione e ufficio scolastico per avere «con precisione delle linee guida». Ha chiesto «una risposta entro la fine della prossima settimana per poter dare alle famiglie una risposta la settimana successiva». Se non ci saranno indicazioni in senso diverso, il Comune lo prenderà come un silenzio-assenso e procederà con le iscrizioni. Punta a sbloccare le graduatorie con le operazioni di accettazione e rinuncia del posto tra 21 e 24 luglio.
Cosa prevede il piano? Tenendo presente che per i bimbi fino a 6 anni non è previsto l'obbligo di indossare la mascherina e, a differenza delle elementari, gli spazi di nidi e materne non si possono organizzare con file di banchi facilmente distanziabili, se non arriveranno indicazioni diverse il Comune applicherà soluzioni restrittive. L'ipotesi è di arrivare a diminuire fino a 22 bimbi la capienza delle sezioni che di solito ne ospitano 25 e di garantire uno spazio di 1,8 metri quadrati per ogni bimbo. In questo modo la capienza totale per i nuovi ingressi diminuirebbe di circa il 10% (3mila posti) tra nidi e Infanzia, anche se si sta cercando di recuperare altri spazi e non è escluso l'uso di prefabbricati dove ci sono ad esempio dei lavori in corso. Secondo step. Per garantire la creazione di gruppi stabili e favorire la relazione dei bambini con lo stesso educatore la proposta del Comune è di creare tre diversi gruppi che resteranno «fissi» al loro interno: uno di pre scuola, uno di post-scuola e uno senza servizi prolungati. Ma l'orario prolungato potrebbe anche essere a rischio. «Se questa configurazione non fosse possibile - spiega l'assessore - dovremo sospendere i servizi di pre e dopo scuola e mantenere l'orario di legge, 8 ore per le materne e 9 per i nidi» contro le 10 ore e mezza a cui si arriva con i servizi extra. Per limitare al minimo le presenze dei genitori che devono accompagnare i figli per l'ambientamento, infine, l'inizio delle attività per i bimbi già iscritti è previsto il 7 settembre ma per i nuovi slitterà al primo ottobre.
«Condividiamo l'apprensione e l'incertezza delle famiglie - commenta Galimberti -, il governo non ha dettagliato le prescrizioni per le materne e la Regione non è ancora intervenuta sui nidi, li sollecitiamo per permetterci di mantenere la capienza attuale nelle nostre strutture ma in assenza di indicazioni specifiche saremo costretti ad applicare misure restrittive».
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