In auto bestemmie e dialetto E il tassista viene denunciato

Il critico musicale Paolo Isotta chiede un procedimento disciplinare: «Il conducente parlava solo milanese stretto e ha offeso la Madonna»

In auto bestemmie e dialetto E il tassista viene denunciato

Un «episodio inqualificabile». E niente di meno. Non ha dubbi Paolo Isotta, famoso critico musicale del Corriere della Sera. Venerdì scorso è salito su un taxi, direzione stazione Centrale. Isotta, napoletano in trasferta a Milano, doveva prendere un treno per tornare nel capoluogo campano. Ma il tragitto urbano è stato tutt'altro che tranquillo. E «inqualificabile» - racconta - è stato il fatto che il conducente dell'auto bianca gli abbia parlato solamente in dialetto milanese stretto, abbia provato a rifiutargli il coupon per saldare la corsa e - colpo finale all'indulgenza del critico - abbia ripetutamente bestemmiato e non si sia fermato nemmeno di fronte alle sue proteste.

Così Isotta ha mandato una lettera-denuncia alla “Cotana” di Napoli, società di radiotaxi consorziata all'8585 di Milano, per segnalare il fatto e chiedere di aprire un procedimento disciplinare nei confronti dell'autista. «Non mi interessano i profili penalistici - spiega al Giornale - ma una sanzione sì».

«Alle 8.50 del 21 giugno - scrive - l'albergo mi chiama la vettura “Verona 71”». E fin qui tutto normale. Poi Isotta sale in auto. Apriti cielo. «Il conducente si rifiutava di rivolgermi la parola in lingua italiana, adoperando solo il dialetto milanese stretto». Non bastasse, sempre in milanese ha «tentato di rifiutarmi il blocchetto con il biglietto per il pagamento della corsa». Ma «questo è nulla», insiste. Ad esacerbare il raffinato critico, infatti, ecco che il tassista comincia a «smoccolare». «L'individuo - così ormai Isotta chiama l'autista di “Verona 71” -, giunti noi alla stazione Centrale, ha cominciato a bestemmiare contro la Madonna in dialetto milanese», e «né alla mia intimazione di fermarsi ha obbedito».

Morale, «ritengo che l'episodio da me descritto e precisamente narrato sia di una gravità senza precedenti, anche atteso che la bestemmia offende l'animo di credenti e non credenti». Le imprecazioni hanno fatto traboccare il vaso. Per questo «mi aspetto - si legge nella denuncia - che la compagnia milanese 8585 avvii nei confronti del conducente un procedimento disciplinare spinto alle più severe conseguenze».

Dalla società di radiotaxi 8585, contattata ieri dal Giornale, spiegano che la denuncia di Isotta sarà di certo valutata. «Sicuramente interpelleremo il nostro associato - fanno sapere - e chiederemo chiarimenti in merito alla vicenda». Ma «senza voler mettere in dubbio quanto raccontato dall'utente, sembra improbabile che il conducente di “Verona 71” si sia comportato così come è stato descritto».

L'autista, aggiungono, «è una persona per bene e sempre disponibile, ed è normale che a Milano si parli il milanese così come a Napoli il napoletano».

Piuttosto, aggiunge Davide Pinoli, responsabile della comunicazione di 8585, «in quest'ultimo periodo siamo al centro di una campagna mediatica anomala volta a screditare la nostra categoria». Una campagna orchestrata da chi? «Penso a qualche concorrente, che non sempre rispetta le regole...».

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