I bambini milanesi salgono sulla bilancia. Dimmi di che zona sei e ti dirò quanto pesi. Quanto mangi. Cosa mangi. A partire da mamma e papà. Sono naturalmente i genitori ad influire sulla bilancia dei propri bambini e non è solo un fatto genetico. E in città sembra mancare un po' il senso della misura: o troppo grassi o troppo magri. Sulle abitudini alimentari e gli stili di vita dei bambini, hanno indagato a fondo i ricercatori Michele Carruba (Università statale di Milano) e Renata Bracale (Università del Molise) con una ricerca focalizzata su Milano. Grazie al progetto «Cosmopolitan City» dell'Università degli Studi di Milano ed in particolare del CSR, Centro studi e ricerca sull'Obesità, è stato ricostruito un quadro milanese molto preciso «zona per zona». «Indagare sulle abitudini dei bambini e dei loro genitori nella città di Milano ci ha permesso di capire quali siano gli errori comportamentali più comuni spiega la ricercatrice Renata Bracale e soprattutto l'importanza dell'influenza della famiglia nelle abitudini alimentari anche in ordine alla esigenza di maggiore consumo di verdura e frutta come indicato dalle linee guida ministeriali».
Lo studio ha analizzato 16.588 questionari di genitori di bambini che frequentano 109 scuole primarie milanesi, da cui si sono ricavati i dati sulle abitudini alimentari di genitori e figli. La ricerca parte dai banchi di scuola, dunque. «In effetti è così prosegue la ricercatrice le scelte dei genitori (su un campione rappresentato ancora per l'82,5% da femmine e per il 17,5 % da genitori maschi) ricadono sul sovrappeso e obesità dei figli. Più il livello culturale è basso, più siamo di fronte al problema peso e, di conseguenza salute vista l'incidenza che sovrappeso e obesità hanno sul manifestarsi delle malattie cronico degenerative». Ma non è tutto. A volte una città può scoprirsi troppo magra, proprio nel suo cuore storico. In centro ad esempio. Se è vero che chi è nato in zona 1, in teoria userà meno la bilancia in futuro (meno bambini in sovrappeso e obesi rispetto alla totale mappatura cittadina) non è detto che questa zona non debba prendere coscienza del problema alimentare per la ragione opposta: «E' un po' così spiega la Bracale la Milano-bene ci ha dato un campione di bambini più magri ma addirittura, in qualche caso, sottopeso, fatto da non sottovalutare, pensando alla salute e ai disturbi legati al cibo. Le zone 2, 6, 9 prese in esame hanno, al contrario, fornito dei dati preoccupanti in termini di obesità e sovrappeso. Laddove stile alimentare e qualità del cibo non sono ideali e dove latita, infine, l'abitudine a consumare verdura (più che frutta), soprattutto per una questione culturale. Non a caso parliamo delle zone più periferiche, ad alta incidenza di extracomunitari» . Gli errori più comuni? «Abitudini alimentari scorrette: troppi carboidrati complessi e lavorati industrialmente, cibo a basso costo, pochissima verdura, poco pesce. Ma non solo: troppe ore davanti alla televisione, poca attività fisica. Questi fattori, alimentazione e qualità del cibo e stile di vita sono complementari. Meno un bambino mangia sano, meno consuma verdura, più guarda la tv e meno fa attività fisica. La relazione è presto fatta». A rispondere sullo stile di vita dei bambini sono state soprattutto mamme di una fascia compresa tra i 30-50 anni. L'indagine ha riguardato per il 16 per cento genitori stranieri, provenienti principalmente dall'Asia e dal Centro e Sud America, per il resto l'84% sono stati genitori italiani. I bambini presi in esame sono prevalentemente di 8 anni per una percentuale maschi-femmine pari al 50,2% - 49,8%. La zona 1, il centro storico per eccellenza, ha evidenziato una elevata frequenza di genitori con indice di massa corporea pari al 18.5, ovvero tendenzialmente magri, mentre le zone 2, 6, 9 hanno fornito una elevata prevalenza di sovrappeso e obesità nei genitori.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.