Centrodestra, le mosse di «Fratelli d'Italia»

Cosa bolle in pentola nel centrodestra lombardo? In attesa di conoscere cosa cambierà tra gli azzurri con la rinascita di Forza Italia, quelli di Fratelli d‘Italia non restano con le mani in mano. L'obiettivo parrebbe essere quello di rafforzarsi elettoralmente dandosi un'identità distinta dagli alleati. Condizionale d'obbligo perché mentre nel centrosud i meloniani under 40 la fanno da padroni, qui al nord il ricambio generazionale non si è prodotto automaticamente. Alle ultime elezioni amministrative l'unica «novità» è stata Andrea Dardi, 23 anni, che in quel di Lodi ha sfidato Pdl e centrosinistra totalizzando un pregevole 4%, raddoppiando i consensi delle precedenti politiche. Altrove, Brescia e Sondrio, Fratelli d'Italia non ha spiccato il volo trascinandosi nella sconfitta coi pidiellini. Se qualcuno resta ancora dell'idea che l'alleanza coi berlusconiani sia l'opzione più valida, qualcun altro ipotizza altre strade. Niente di traumatico per carità ma un'operazione lenta e progressiva di erosione dell'elettorato e di qualche amministratore locale, soprattutto tra quelli più preoccupati del loro futuro politico con la rinascita di Forza Italia. Alle porte di Milano, a Peschiera Borromeo, il sindaco pidiellino Falletta si è ritrovato, senza neppure essere informato né invitato, alla presentazione a giugno di un nucleo di Fratelli d'Italia. Scatto d'ira e gaffe d'ordinanza: «io non sono di destra, arrivo dall'Udc». Attorno a lui i sindaci di Mediglia e Tribiano stanno però con la Meloni e La Russa. Altrove, come a Melegnano, il sindaco Bellomo ha lanciato gravi accuse al partito di Giorgia Meloni («non si può ragionare con chi fa campagna acquisti») evidenziando più preoccupazione che irritazione. E forse ha ragione perché qualcuno in FdI va avanti lo stesso rimarcando che da soli si può fare. «A Seveso ad esempio ci siamo presentati senza il Pdl totalizzando un ottimo 8% - spiega l'europarlamentare Carlo Fidanza – mica possiamo farcene una colpa. E i giovani, gli under 40, ci sono eccome come Claudio Mangiarotti di Pavia, Stefano Foggetti di Cremona o Giacomo Zamperini di Lecco». Un altro under 40, il consigliere provinciale di Monza Luca Procaccini, rivela che «proprio quelli del Pdl fanno pressione per farci rientrare e la verità è che sono preoccupati, noi siamo quel centrodestra della società civile, di chi lavora e vive la passione per politica».

Più secco ancora Massimo Parise del direttivo milanese: «se pensano che siamo i parenti poveri si sbagliano di grosso, le nostre storie sono già divise come si vede in Parlamento. Siamo una calamita per gli elettori delusi». Centrodestra contro centrodestra aspettando le scelte di Berlusconi.

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