Non è consigliabile percorrere in bici, o peggio a piedi, le sponde del Naviglio Martesana, che collega Milano con il fiume Adda. A pochi passi sorge una sorta di favela, in continua crescita, e si può scorgere uno sconfortante paesaggio paragonabile alle periferie delle metropoli sudamericane. Un ammasso di lamiere e grovigli di rovi formano i recinti delle baracche abusive, da cui fuoriescono i vapori di pericolosi barbecue improvvisati e musiche tipiche a volume piuttosto elevato, il tutto incorniciato da altri cumuli di rifiuti e montagne di materiale da costruzione abbandonato. È in questo luogo desolante che il consigliere regionale della Lega, Max Bastoni, è stato minacciato da un migrante.
“C’è sangue per tutti, stai attento!”, ha detto lo straniero rivolto al politico, proprio davanti al Centro Sammartini del Comune di Milano in via Sammartini 120. Una minaccia diretta, ripresa con un telefonino, che evidenzia come sia pericoloso transitare in quell’area. “A pochi passi dal Naviglio Martesana – ha dichiarato Bastoni – sorgono costruzioni rabberciate composte da tende e baracche improvvisate dove dimorano decine di migranti. L’increscioso episodio è accaduto davanti ad un centro del Comune che offre ai senza dimora pasti caldi, docce e vestiti puliti. Attorno un microcosmo di disperati ai quali evidentemente basta poco per scatenare la loro rabbia”.
Il rappresentante della Lega ha immediatamente denunciato la violenza verbale subita e sul posto è intervenuta la polizia che era di pattuglia nei paraggi, vicino a una cyclette abbandonata nei giardini pubblici di via Sammartini, utilizzata spesso dagli ospiti del Centro. “Non voglio immaginare – ha continuato Bastoni – cosa potrebbe accadere a una donna o una ragazza che decida di fare jogging sulla Martesana.
Pare che la premiata ditta Beppe Sala trovi il tutto normale anzi efficace. Peccato che il problema, le cattive condizioni dei migranti e il degrado insieme alla sicurezza, si moltiplichino e non si riducano affatto”.
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