A un anno dalla scorsa Pasqua, quando i fedeli si erano trovati ad ascoltare le celebrazioni in occasione della Domenica delle Palme in radio o sui canali streaming attivati dalle singole diocesi, ieri i lombardi, seppur in zona rossa, hanno potuto partecipare alla messa, anche se con delle restrizioni. E forte è il messaggio di speranza che lancia il governatore lombardo Fontana - «i dati epidemiologici in Lombardia offrono segnali di miglioramento. L'obiettivo è dopo Pasqua un ritorno alla normalità» - alla luce anche della curva epidemiologica che sembra essersi stabilizzata, mentre rimane critica la situazione negli ospedali, in particolare nei reparti ad alta intensità di cura.
Sono 3.520 i nuovi casi in Lombardia registrati ieri, a fronte di 43.334 tamponi effettuati, con un tasso di positività che si aggira sopra l'8 per cento (sabato si contavano 5.077 casi su 60.804 tamponi pari a un tasso di positività dell'8,3 per cento) secondo il bollettino aggiornato del Ministero della Salute. Gli attualmente positivi ammontano quindi a 102.691.
Venerdì si contavano 5.077 i nuovi positivi (1.460 nel Milanese e 625 in città) mentre il venerdì precedente 5.518 nuovi casi (di cui 1.471 nel Milanese e 543 in città). La provincia di Milano, tuttavia, rimane quella con il più alto numero di contagi (1146), seguita da Brescia con 601, Bergamo (327) e Mantova (277). Migliore al situazione nelle altre province: a Pavia si contano 212 nuovi casi, a Como 154, Cremona 152, Monza e Brianza 164, Varese 134, Lecco 124, Sondrio 95, Lodi 57.
Nella giornata di domenica si sono registrati 75 decessi (sabato 102) nella nostra regione, che portano il numero delle vittime complessive a 30.462.
Sabato, però, per la prima volta dopo settimane è iniziata la discesa dei ricoveri (- 21 unità su 7.111 complessivi), dato registrato anche ieri con 55 (per un totale di 7.069), mentre salgono di 16 unità i ricoverati nelle terapie intensive portando il totale dei letti occupati a 868. In isolamento domiciliare 94.754 lombardi.
Un trend evidenziato già qualche giorno fa dalla
Fondazione Gimbe: «Nella settimana tra il 17 e il 23 marzo si inverte il trend dei nuovi casi settimanali, dopo 4 settimane consecutive, e si riduce l'incremento percentuale dei nuovi casi» recitava il report di giovedì.
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