Figlio del proprio tempo, bagnato da un successo che dal suo esordio al Victoria Palace di Londra nel 2005, nel cui cartellone è presente ancora oggi non accenna a diminuire. Billy Elliot è un musical che racconta di danza classica e di tip tap, di anni '80 inglesi, con i suoi scioperi di minatori e le dimostrazioni anti-Thatcher. E di un ragazzino orfano di madre, proletario e sognatore, nato per danzare eppure spinto dall'ambiente in cui vive a misurarsi, controvoglia, con la boxe e un quasi certo futuro nelle miniere.Perché nella contea di Durham il destino è duro, e per sopportarlo bisogna avere spalle virili. Danzare non è sicuramente un'opzione.
Un tema che commosse e coinvolse la popstar Elton John al punto che fu lui a comporne le musiche, affidando il libretto a Lee Hall.Oggi, la favola moderna di Billy Elliot si fa finalmente italiana, e dopo una permanenza di successo al Sistina di Roma e una tournée per l'Italia approda al Teatro Nuovo, da oggi al 10 gennaio (ore 20.45, domenica ore 15.30, ingresso 59,50-49,50 euro, info 02.79.40.26).É il regista Massimo Romeo Piparo riconosciuto allestitore di alcuni dei migliori musical di casa nostra, a cominciare da Jesus Christ Superstar con un cast italiano e protagonisti dello storico film come Carl Anderson e Ted Neeley a metterla in scena in una veste che parzialmente si discosta dall'originale firmata da Stephen Daldry (lo stesso regista del film): «Da molti anni facevo la corte a Daldry per avere i diritti di questo musical spiega Piparo . Ho lavorato a lungo sull'adattamento linguistico, essendo i riferimenti al mondo inglese indubbi.
Non è stato facile, ma i temi e il messaggio alla base della storia sono così universali che non è un caso che il film e il musical siano amati ovunque. Siamo i primi al mondo a farne un adattamento personale, altre produzioni europee ci stanno infatti studiando».Particolarità di Billy Elliot è la nutrita presenza di giovanissimi, di entrambi i sessi, nel ruolo di ballerini e, naturalmente, dei protagonisti: il Billy italiano è il parmense Alessandro Frola, il suo amico del cuore Michael è il messinese Christian Roberto, destinato in breve tempo a vestire anche i panni di Billy.A fare da corpo di ballo femminile, le giovani studentesse del Settimo Ballet School di Settimo Milanese: «Una nostra precisa scelta a ogni tappa spiega Piparo è quella di rivolgerci a una scuola di danza locale per reclutare parte del cast».I due giovani protagonisti - emersi da lungo casting condotto dallo stesso Piparo al Sistina - vivono in modo elettrizzante la loro esperienza.
«Da tre anni studio danza spiega Alessandro Frola, 15 anni - e la mia più grande aspirazione è poter vivere di questo. A Parma studio al liceo socio-pedagogico, per ora me la cavo grazie alla pazienza degli insegnanti, che mi mandano i compiti via mail. Mia mamma Lucia è sempre con me».
Più smaliziato il «Caruso», Christian Roberto, soltanto 13 anni, ma tanta consapevolezza e voglia di emergere: «Nella storia di Billy mi identifico molto: mio padre era calciatore, voleva che io fossi uguale a lui: ma quando segnavo un gol esultavo danzando. Alla fine si è arreso, e ora mi accompagna ovunque ed è il mio primo fan. Ho già partecipato a La Bella e la Bestia al Brancaccio. Il mio idolo è Michael Jackson».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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