I «carpentieri» di Paderno: «Queste scale-opere d'arte ci portano fino a New York»

Antonio Rillosi guida una realtà industriale che dà lavoro a più di trenta addetti e ha chiuso il 2011 con ricavi in crescita del 40%, a 4,6 milioni di euro. È la Extravega, piccola società di Paderno Dugnano specializzata nella progettazione e produzione di scale, sculture, strutture e arredi per interni residenziali e commerciali, che oggi realizza all'estero il 30% dei suoi ricavi. Ma come è riuscito questo giovane imprenditore (44 anni) a varcare la soglia del mercato domestico partendo da un'attività di carpenteria? A 9 anni passa il tempo libero nell'officina del padre a «giocare» con la punzonatrice, innamorandosi di presse e fogli di metallo. A 13 anni inizia a frequentare un corso professionale di disegnatore meccanico. A 18 è responsabile di produzione e guida il lavoro di una decina di operai. A 23 acquisisce per mezzo miliardo delle vecchie lire una piccola azienda di carpenteria, dividendosi tra il lavoro da operaio e quello da imprenditore.
«Ho deciso a 10 anni - racconta Rillosi - che la mia strada non sarebbe stata sui banchi di scuole e università ma tra lamiere e macchine utensili, anche se la formazione ricevuta dai salesiani mi è servita moltissimo, anche umanamente, come quella ricevuta dai miei genitori», sostiene, ricordando i tempi in cui lavorava otto ore sui pezzi di carpenteria nell'azienda paterna a Cusano Milanino e si impegnava sui libri alla scuola serale a Sesto San Giovanni. Poi, un giorno di maggio, a 19 anni, mentre è in pausa pranzo, ancora in tuta da lavoro, al culmine di un diverbio familiare più forte del solito se ne va da casa e fugge via, corre per nove chilometri fino a Cormano, dove trova un'altra officina e un nuovo datore di lavoro, Giuseppe Aiolfi, che lo «sceglie» in 60 secondi e che diventa presto come un secondo padre. Nel giro di pochi mesi, gli mette in mano la sua azienda, la Vega. Rillosi ne quadruplica il fatturato e tre anni dopo ne diventa proprietario. Nel 2002 capisce che l'Italia è un mercato troppo piccolo per le ambizioni di crescita di Extravega: «Abbiamo provato a sondare diversi mercati, in Europa, in Medioriente e in Asia, senza trovare situazioni favorevoli». Alla fine, il primo approdo concreto è l'Australia, nel 2008, quando Rillosi apre la sede di Extravega a Sidney. L'anno dopo l'imprenditore inaugura gli uffici di Extravega a New York: «Gli Stati Uniti sono il nostro mercato ideale, perché rispetto alle loro imprese abbiamo prezzi migliori e una rapidità di consegna per loro inimmaginabile, oltre naturalmente al valore estetico e qualitativo delle nostre forniture». L'esito, dopo tre anni di lavoro, sono una quindicina di interventi realizzati - con produzione di scale, sculture, strutture e arredi - in appartamenti meravigliosi, negozi di lusso e un nuovo hotel progettato dal designer italiano Antonio Citterio. Per un fatturato che già ora vale il 30% dei ricavi complessivi dell'azienda. In questi ultimi 10 anni Rillosi fonda e promuove anche Extra Group, una partnership tra imprese artigiane di cui, oltre a Extravega, fanno parte Design Glass (vetreria), Dimensione Laser (tagli laser e carpenteria) e Gbv (lavorazioni meccaniche): una realtà da 70 dipendenti e un fatturato di oltre 12 milioni di euro.


«La nostra forza - spiega Rillosi - è che forniamo un prodotto di qualità artigianale, ma realizzato attraverso l'alta tecnologia permessa dai macchinari che utilizziamo per la produzione in serie, usando finiture esclusive su materiali tradizionali e innovativi, dal legno al titanio». Insomma, dall'hinterland di Milano a Manhattan, ne ha fatta di strada il piccolo fabbro che preferiva le presse ai libri.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica