Abraham Tigga Topno, un pastore pentecostale, è stato decapitato la sera del primo maggio nelle periferia di Ranchi, nell'est dell'India. Il reverendo è stato rapito mentre stava rientrando in macchina a casa, nel villaggio di Ubasaal, di ritorno dal mercato.
Accanto al corpo senza vita è stato ritrovato un biglietto che porta la firma degli assassini: il People’s Liberation Guerrilla Army (Plga), un gruppo armato maoista attivo nella regione dal 2000. Tra le quattro righe rilasciate dai ribelli si legge che Abraham Tigga Topno sarebbe stato un informatore della polizia e proprio per questo sarebbe stato giustiziato. Il cartello continua con un avvertimento: “Questo è il destino di chi si mette contro di noi”.
I maoisti del Plga lo avevano già minacciato in passato, accusandolo di essere una spia, ma gli avvertimenti non erano stati presi sul serio. Il reverendo Tigga lascia una moglie e Christo, il bambino che la coppia aveva adottato.
Sajan K George, presidente del Global council of indian christians (Gcic), ha raccontato all'agenzia di stampa Asia News che il religioso è stato prima trascinato fuori dalla vettura, poi picchiato e infine decapitato. “Le indagini della polizia – ha aggiunto – hanno accertato che i maoisti gli hanno tagliato la testa. Poi gli assassini hanno dato alle fiamme la macchina nella cittadina di Tamar”.
Solo ieri lae autorità hanno recuperato i resti dell’uomo e li hanno inviati al medico legale
per l'autopsia. “Nella nostra laica India i cristiani sono tra l’incudine e il martello, soprattutto nello Stato del Jharkhand, dove è in vigore la legge anti-conversione”, spiega il presidente dell’associazione cristiana.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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