Un’infermiera è stata rinvenuta semi incosciente nei bagni del reparto di Rianimazione dell’ospedale Fornaroli di Magenta. Era in overdose. La donna è stata trovata per terra da una collega che la sentiva lamentarsi. Accanto a lei una fiala spezzata di morfina. Subito è stato avvertito un medico che l’ha salvata. La donna, dipendente da anni della struttura ospedaliera, si trova adesso a casa in malattia. Le forze dell’ordine sono state allertate anche perché è stato scoperto un ammanco di diverse fiale di morfina nell’armadietto dei farmaci. L’infermiera, quando è avvenuto il fatto, si trovava regolarmente in servizio. E’ stata la prontezza della collega, e il caso, a fare in modo che non avvenisse una tragedia.
La caposala appena ha saputo cosa era accaduto ha deciso di controllare la reale presenza di tutte le dosi di morfina regolarmente registrate. E’ in questo modo che si è scoperto un ammanco di ben otto fiale. Non poche considerando che ognuna ne contiene 10 milligrammi e che la dose di oppiaceo da assumere è di circa 2-3 milligrammi. L’ospedale ha immediatamente avvertito i carabinieri che stanno indagando su ignoti. L’esame ematico effettuato sull’infermiera ha evidenziato che oltre alla morfina, nel sangue vi era anche la presenza di cocaina. Questo miscuglio sarebbe conosciuto con il nome di “speedball”, e sarebbe in grado di aumentare le prestazioni di chi lo assume, senza però farlo apparire drogato.
Secondo quanto affermato dal dottor Cesare Candela, direttore sanitario dell’Asst Ovest Milanese che gestisce la struttura, e riportato dal Giorno, niente nei giorni precedenti al fatto avrebbe fatto presagire una cosa del genere. La dipendente si sarebbe presentata al lavoro come sempre, senza lamentarsi ed effettuando i turni stabiliti. Alcuni dipendenti si sarebbero lasciati scappare che la situazione in questo periodo dell’anno è un po’ stressante. Sono infatti 14 gli infermieri in reparto, a fronte dei 18 che dovrebbero invece esserci. Colpa forse delle vacanze e delle malattie.
Candela però avrebbe detto di non essere a conoscenza di un tale problema. E avrebbe spiegato che “le infermiere fanno mediamente cinque notti al mese, che è ritenuto un dato ottimale. Ci sono tre infermieri al lavoro per turno con un massimo di sei pazienti.
Dall’inizio di gennaio ad oggi le infermiere del reparto non hanno effettuato neanche sette ore a testa di lavoro straordinario”. Nello stesso ospedale, già nel novembre del 2016, era stato trovato il cadavere di un medico anestesista 32enne con una siringa accanto al corpo.
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