Forse c'era da immaginarselo: come può una griffe di fama internazionale come Hermès non tutelarsi dai furti durante i trasporti della merce? I ladri sono scaltri, ma la tecnologia fa passi da gigante ed è al servizio anche delle grandi maison di moda. È stato soprattutto grazie al gps installato su uno degli scatoloni e alle immagini delle telecamere che i poliziotti della questura, dopo una «caccia» durata almeno nove ore, martedì pomeriggio hanno recuperato quasi tutta la refurtiva del colpo messo a segno in mattinata davanti alla sede della Hermès Italie spa nella centralissima via Pisoni. Dove, approfittando della pausa caffè dei due autotrasportatori venuti dalla Francia, poco dopo le 8, i «soliti ignoti», nel giro di dieci minuti, avevano svaligiato un furgone carico da diverse centinaia di migliaia di euro.
Dopo aver ricostruito gli spostamenti della banda, gli investigatori sono riusciti ad arrestare uno dei tre malviventi coinvolti nel furto «griffatissimo» di capi di abbigliamento e componenti d'arredo.
Dopo un vero e proprio tour del centro città, attorno alle 16 di ieri il gps ha rilevato per oltre un'ora la merce ferma al Portello, in via Tavazzano e i poliziotti si sono subito recati sul posto senza però trovare alcun furgone o mezzo che potesse contenere il prezioso carico. È seguita così un'operazione d'incrocio dati. Ed è risultato che proprio lì, in quella via, qualche giorno prima, sempre la polizia aveva seguito e controllato un noto balordo. Mentre cercavano di raggiungere, lungo le scale, l'abitazione del malvivente, su un pianerottolo i poliziotti hanno incontrato casualmente un giovane che si allontanava in maniera troppo frettolosa. Bloccato e perquisito il ragazzo aveva 22mila e 600 euro nascosti negli slip, trafugati proprio in una busta Hermès. Controllate le sue generalità è risultato che il ragazzo (poi indagato per favoreggiamento e per aver occultato parte della merce rubata da cui aveva ricavato la cifra trovatagli addosso) era niente meno che il figlio maggiore del balordo in questione e che se ne stava andando proprio dalla casa del padre.
Messi da parte dubbi e indugi gli agenti sono saliti allora al terzo piano e hanno fatto irruzione nell'abitazione del genitore del ragazzo. Gilberto Lanza, pregiudicato di 47 anni e vecchia conoscenza della polizia, è risultato coautore del colpo da Hermès e quindi arrestato per furto e denunciato per ricettazione. I poliziotti lo hanno trovato nel bel mezzo di una festicciola, con la casa piena di palloncini colorati per il compleanno della sua bimba. Con l'uomo c'erano infatti la ex moglie e i due figli piccoli, uno di 9 e una di 5 anni. Disseminati nell'appartamento c'erano però anche diversi scatoloni di merce marcata Hermès, una bicicletta del valore di 8.100 euro, unidici borse griffate Stella McCartney e quindici assegni del valore di oltre 100mila euro.
Tutto materiale rubato o di provenienza illecita, che la polizia ha provveduto a sequestrare.Lanza ha raccontato di aver commesso il furto con due complici sudamericani di cui ha detto (anche se sembra molto poco credibile) di non conoscere l'identità.
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