Lady Letizia toglie il disturbo. E manda nel pallone la sinistra

Il sindaco di Milano Sala: "Difficile possa essere la candidata del centrosinistra". Ma Calenda flirta con lei e i colonnelli del Pd già si dividono

Lady Letizia toglie il disturbo. E manda nel pallone la sinistra

Letizia Moratti dopo il tira e molla sulla candidatura al posto o contro Attilio Fontana rimette le deleghe da assessore regionale al Welfare e toglie il disturbo dal centrodestra. Ma solleva uno tsunami a sinistra, già alle prese nei giorni scorsi con le delicatissime trattative con il Terzo Polo di Calenda e Renzi (in primis) e il Movimento 5 Stelle per la costruzione di un campo largo per le Regionali del 2023. Proprio due giorni fa sembrava che sul nome di Carlo Cottarelli i dem avessero strappato la disponibilità di Calenda all'alleanza in Lombardia. Sabato alle 16 tra l'altro i leader di Azione e di Italia Viva hanno organizzato all'Arco della Pace a Milano una manifestazione «per esprimere sostegno al Governo e al popolo ucraino, senza riserve e senza ambiguità».

Alla stessa ora il Pd aveva in programma l'assemblea regionale sul tema Regionali - secondo i pronostici verrà bocciata l'ipotesi delle primarie - ma ha rinviato domenica per consentire anche agli iscritti di partecipare al sit-in. Dopo l'annuncio delle dimissioni di Moratti ieri mattina, Calenda ha dichiarato che «è stata coraggiosa», ha svolto «un ottimo lavoro nel corso della campagna vaccinale» e «sono certo che potrà dare un contributo positivo nella politica regionale o nazionale». Riaprendo il tormentone che da mesi darebbe Moratti in trattativa con il Terzo Polo per la corsa contro il centrodestra. Una sfida come candidata solo di Iv-Azione o anche del Pd? È il rebus che ha agitato per tutta la giornata i colonnelli dem, tra telefoni bollenti e veti a mezzo social.

L'eurodeputato Pd Pierfrancesco Majorino avverte: «L'ipotesi che il Pd possa sostenere Moratti alle prossime elezioni per me è semplicemente folle. Non condivido le valutazioni positive già espresse da Calenda. Serve un programma di cambiamento radicale e un'alleanza la più radicale possibile», che imbarchi quindi pure i grillini, anche se in Lombardia non brillano. Majorino difende poi il metodo delle primarie. Come l'altro Pierfrancesco, Maran, l'assessore comunale in tour per la Lombardia con il progetto «Cominciamo da capo» che vale già - o meglio varrebbe - come campagna personale per le primarie. Lancia un appello a «tutte le forze politiche che vorremmo avere in maggioranza. Non si risponde al crollo politico di un palazzo con altre manovre di palazzo e con candidature frutto di accordi tra segreterie di partito. Scegliamo il nome con le primarie».

Il segretario regionale del Pd Vinicio Peluffo su Moratti precisa che «noi stiamo facendo un altro lavoro con tutte le forze di opposizione per un'offerta politica alternativa al governo di centrodestra in questi anni», la coordinatrice metropolitana Silvia Roggiani ricorda «Moratti come ministra dell'Istruzione e sindaca con vice De Corato. Saremo sampre l'alternativa a lei. La Lombardia è contendibile con un'alleanza ampia contro entrambe queste destre». Eppure un'altra ala dem è più possibilista. Se Calenda e Renzi dovessero mettere con forza il nome sul tavolo, il Pd rischia qualche rottura. E se l'ex sindaco dovesse correre solo per il Terzo Polo, sono in molti a pensare che sottrarrebbe voti ai dem.

«Chapeau a Letizia Moratti per la coerenza e la fermezza dimostrate. Ora il centrosinistra deve intervenire velocemente, dialogando con il Terzo Polo, per il bene di tutti». Sacrificando il dialogo con i 5 Stelle. Fabio Pizzul, area cattolica dem, apprezza «le parole nette di Moratti su Fontana» e ai suoi dice che «è il momento di una proposta innovativa e alternativa per cambiare la Lombardia». L'ex sindaco Giuliano Pisapia, che la sconfisse alle Comunali, esclude «nella maniera più categorica» l'appoggio.

Beppe Sala si aspettava le dimissioni di Moratti, «il rapporto fiduciario non c'era più da parecchio, ha fatto quello che non ha avuto il coraggio di fare Fontana. Il centrosinistra a questo punto deve velocizzare le riflessioni rispetto a chi mettere in campo». Ma vede «difficile che Moratti possa essere sostenuta dal centrosinistra, non spetta a me decidere ma oggettivamente non è un'operazione semplice. Dobbiamo sbrigarci a trovare un candidato».

Che possa essere la front woman del Terzo Polo «è quello che vorrei capire da Calenda e Renzi - dice - li sentirò nei prossimi giorni». Smentisce le notizie circolate su un suo sostegno ad una eventuale lista civica di Moratti, «non è vero».

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