"Al lavoro sulla Casa. L'uscita dei ministri? Sembra un complotto"

Il neo assessore regionale di Forza Italia: "Chi va col Pd dovrà spiegarlo agli elettori"

"Al lavoro sulla Casa. L'uscita dei ministri? Sembra un complotto"

Alan Rizzi, neo assessore regionale alla Casa dopo l'addio di Alessandro Mattinzoli a Forza Italia e il rimpasto lampo. Lei è nel partito dalla fondazione, come giudica l'uscita di Mattinzoli e altri esponenti?

«Alessandro, che ho sentito anche poco fa, è molto vicino a Mariastella Gelmini e penso non avesse altra strada. Ha fatto un ottimo lavoro in Regione, è stato coordinatore Fi per tanti anni a Brescia e lo ringrazio. Gli sono vicino soprattutto dal punto di vista umano, perché capisco che è stata una scelta sofferta e dolorosa. Ma non la condivido nella maniera più assoluta. Ci sono momenti in cui capire esattamente dove si sta andando necessita di una riflessione molto più profonda, anche dal punto di vista temporale».

Si rischia una «grande ammucchiata» al centro?

«Il rischio è di passare con un partito, Azione di Calenda, che poi fa l'accordo con il Pd, che sia Mattinzoli che Gelmini hanno contrastato per oltre 25 anni. È durissima da spiegare agli elettori...».

Gelmini, Brunetta e gli altri che hanno lasciato Fi contestano un appiattimento del partito verso le posizioni di Lega e FdI. Da esponente dell'ala liberale e moderata, cosa ribatte?

«La modalità con cui stanno andando via i nostri ministri dimostra che c'era già un disegno in atto, stavano già lavorando con l'obiettivo di andare in un'altra direzione e questo fa male, per la loro storia e perché i gruppi parlamentari di Fi erano convinti che si stesse navigando dalla stessa parte. Non si può chiamare complotto ma la velocità con cui la Gelmini esce dal partito, dichiara di aver letto e di aderire al Manifesto di Calenda fa sorgere il dubbio che abbia contribuito anche a scriverlo. Abbiamo governato il Paese e i territori prima con Alleanza Nazionale, la Lega Nord di Bossi, poi come Pdl, governiamo tante città e Regioni con Salvini e Fdi. Oggi l'Italia non ha bisogno di valzer di spostamenti o di chi rinnega alleanze passate, vedi Pd e 5 Stelle, ma dell'unica alleanza che non è cambiata nel tempo ed è in grado di risolvere i problemi dei cittadini, ossia il centrodestra».

Non era utile arrivare fino alla primavera con il premier Draghi?

«È stato un presidente molto autorevole ma sostenuto da una maggioranza troppo litigiosa. Diamo la parola agli italiani. Basta bonus fini a se stessi, il centrodestra realizzerà una flat tax seria che lascerà ogni mese soldi in più nelle tasche delle famiglie, e serve una pace fiscale».

Da sottosegretario ai Rapporti con le delegazioni internazionali alle case popolari, una bella patata bollente anche in vista della campagna per le Regionali. Quali saranno i primi dossier, le case Aler di via Bolla?

«Ringrazio il coordinatore regionale Licia Ronzulli perché trovare la quadra per il rimpasto in pochissimi minuti è segno di capacità e grazie al gruppo di Fi che ha trovato unità sul mio nome. La casa è un tema molto importante e caro ai lombardi, richiede sacrificio ma ci metterò tutta la passione che ho sempre dedicato alle deleghe di governo. I dossier aperti sono tantissimi, nelle prossime ore cercherò di avere tutte le informazioni possibili per stabilire le urgenze da qui ai prossimi mesi e appena possibile informerò la giunta e tutti gli altri sulle priorità. Avrò un confronto strettissimo e quotidiano con il presidente Aler».

L'assessore milanese alla Casa Pierfrancesco Maran le ha fatto gli auguri di buon lavoro e auspica che si possa riprendere l'idea di un soggetto unico per gestire le case Aler e Mm.

«Ci siamo sentiti e avremo sicuramente un confronto. Siamo anche amici, nati e cresciuti politicamente insieme nel Comune di Milano».

È stato anche assessore allo Sport di Letizia Moratti che sarebbe pronta a scendere in campo alle Regionali, anche contro Attilio Fontana se il centrodestra non sceglierà lei. Cosa ne pensa?

«Finché non vedo non credo.

Moratti è una risorsa di questa giunta e del centrodestra e lo sarà anche in futuro, può benissimo aspirare a qualsiasi ruolo locale o nazionale. Ma Attilio ha lavorato benissimo e non vedo altre candidature possibili in Lombardia».

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