"Tempo di Libri", a Milano la fiera dell'editoria per lettori e non lettori

Presentata la prima edizione della manifestazione che si terrà nei padiglioni di Fiera Milano dal 19 al 23 aprile 2017. E tutte le sera Milano sarà animata da eventi e appuntamenti per il pubblico. Federico Motta, presidente di Aie: "Siamo editori liberi e operiamo in una logica di libertà, si può organizzare un grande evento culturale senza chiedere contributi pubblici"

"Tempo di Libri", a Milano la fiera dell'editoria per lettori e non lettori

Svelato il nome, Tempo di Libri (perché il tempo è il bene più prezioso e il libro è la meridiana dell’epoca e una biblioteca della memoria in continuo divenire), confermate location e data, padiglioni di Fiera Milano Rho dal 19 al 23 aprile 2017 con apertura dalle 10 alle 19, la prima edizione della nuova fiera dell’editoria italiana è ufficialmente “data alle stampe”.
Organizzata da La Fabbrica del Libro, società costituita da Fiera Milano e da Ediser, società di servizi dell’Associazione Italiana Editori, presieduta da Renata Gorgani con Solly Cohen come ad, la manifestazione riafferma il ruolo di Milano come città chiave dell’industria editoriale e non sarà solo un evento fieristico espositivo e di business ma anche di promozione della lettura perché successivamente coinvolgerò, con un progetto più ampio sviluppato da Aie, tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione al Sud. E avrà anche una dimensione internazionale tenuto conto che Aie coordina già Aldus, la rete di fiere del libro europee.

Editori grandi e piccoli, generalisti e specializzati, autori, bibliotecari, librai, studenti e lettori saranno gli attori protagonisti di un evento dal forte spessore culturale che farà del coinvolgimento e della partecipazione aperta a tutti il suo punto di forza nel segno della lettura e della cultura come strumento di crescita per il Paese. Tempo di libri racconterà il libro in tutti i suoi formati e le sue declinazioni: tradizionale, e-book, audiolibri, applicazioni, riflettendo sull’idea complessiva del libro del secondo millennio.

Gli eventi in fiera saranno infatti accompagnati da una costellazione di appuntamenti serali in città realizzati in collaborazione con Bookcity e saranno coinvolti atenei e centri studi per progettare iniziative innovative legate al mondo delle università. Non solo, librerie e biblioteche di Milano e della Lombardia saranno protagonisti in una serie d’iniziative che confluiranno il 23 aprile nella Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore. È previsto anche un programma 0-18 rivolto ai più giovani con le scuole in primo piano. Gli appuntamenti dedicati ai lettori più giovani punteranno i riflettori su uno dei settori più vivaci dell’industria del libro, l’editoria per ragazzi in cui operano non solo case editrici e scrittori, ma anche illustratori, poeti, musicisti e altre figure professionali. La Fiera rivoluzionerà anche l’idea classica del “Paese ospite” dei saloni del libro, invitando un Territorio d’Italia (dal 2017) e un Territorio del Mondo (dal 2018): aree dalla forte identità culturale, geografica, linguistica, chiamate a presentare le proprie forme di narrazione, innovazioni industriali, politiche di promozione della lettura.

“Questo è un momento importante per tutti noi, un momento fondamentale per lo sviluppo del mondo del libro – ha spiegato Federico Motta, presidente di Aie –. Da oggi siamo allineati con la maggior parte delle esperienze internazionali in cui sono gli editori stessi a realizzare le loro fiere nazionali del libro. Ma Tempo di Libri vuole andare oltre, essere la Fiera dell’editoria italiana perché vuole parlare non solo a editori, lettori, bibliotecari, librai ma anche fortemente ai non lettori. Vuole parlare a tutti cambiando radicalmente la promozione e le dinamiche del libro. Questo perché ci sentiamo liberi, editori liberi e operiamo in una logica di libertà e si può organizzare un grande evento culturale senza chiedere contributi pubblici. Noi cerchiamo di dare tutto quello che abbiamo per rendere il nostro Paese migliore. Vuol dire assumersi delle grandi responsabilità. Siamo ambiziosi - ha sottolineato - ma non siamo arroganti come spesso in questi mesi siamo stati indicati, ma consapevoli di un ruolo di imprenditori socialmente responsabili". Gli investimenti previsti per il lancio dell'evento "sono stimabili tra 2 e 3 milioni di euro" ha spiegato Solly Cohen: nei cinque giorni del Salone i promotori hanno come obiettivo di attirare 70-80mila visitatori in Fiera e circa 100mila presenze in città.

“Costruire Tempo di Libri è entusiasmante - ha detto Renata Gorgani, presidente de La Fabbrica del Libro –. Editori molto diversi tra loro ci hanno già suggerito idee e progetti. I responsabili del programma si sono messi all’opera con lo sguardo aperto e la voglia di sperimentare. La Fiera sarà come un grande libro che si racconta nel suo farsi, con tutte le sue storie e i suoi linguaggi, e dove il pubblico, tutto il pubblico, sarà protagonista.”

Tempo di Libri sarà una kermesse unica – ha spiegato Corrado Peraboni, amministratore delegato di Fiera Milano – in grado di arricchire culturalmente tutta la città. Milano aveva bisogno di un salone dedicato al mondo dell’editoria, noi siamo riusciti a colmare questo gap e possiamo dire che abbiamo realizzato il nostro sogno. Aprile sarà un mese nel quale Fiera Milano regalerà al territorio una serie importante di iniziative: partiamo da MiArt, poi ci saranno la Bit e il Salone del mobile, infine Tempo di Libri che avrà una valenza nazionale e una volta che si sarà affermata, si confronterà con la scena internazionale. Per fare una grande manifestazione abbiamo la struttura e l'approccio della città e qui chi ha qualcosa di valido da dire può avere una cassa di risonanza maggiore di quella di altre città, una visibilità nazionale e internazionale che solo Milano può garantire". Perché chi sceglierà di visitare Tempo di libri, prosegue Peraboni, "avrà a disposizione un manifestazione che non sarà chiusa all'interno di un quartiere fieristico perché in quei giorni a Milano succederanno tantissime cose difficilmente replicabili altrove. Il valore aggiunto è la città, oltre al quartiere fieristico più accessibile e più moderno d'Europa".

“La Fiera del Libro – ha affermato il sindaco di Milano Giuseppe Sala – sarà una nuova occasione di crescita per la nostra città che ha nell’editoria una delle sue anime più rappresentative e trova nella capacità di coinvolgere milanesi e turisti un decisivo punto di forza. Quello che spero è che questo appuntamento, come succede già con gli eventi di BookCity e PianoCity e con il Fuorisalone del Design, contribuisca a rendere sempre più attrattiva Milano, punto di riferimento non solo per il nostro Paese, ma anche a livello internazionale. L'importante è che questa formula, di giorno in fiera e alla sera in città, funzioni. Lavoreremo per questo. Milano riesce bene quando fa questo, cioè coinvolge la città. Stiamo cercando di creare queste settimane-evento. Credo che si debba sfruttare l'esperienza del Salone del mobile perché funziona, ma sarà un esperimento. Sarà il primo anno, il sistema sarà perfettibile, l'anno dopo funzionerà anche meglio, ma contiamo di inserirci in un aprile boom per Milano”.

“La prima edizione della nuova Fiera dell'editoria italiana è una grande opportunità per Milano e per la Lombardia – ha concluso Roberto Maroni presidente di Regione Lombardia – una partenza per guardare al futuro di un settore in forte evoluzione. Siamo la regione al primo posto in Italia per il numero delle case editrici, rappresentano il 20 per cento del totale italiano. Il nostro obiettivo è quello di continuare in questa direzione e costruire sempre nuove possibilità di crescita. Sono molto soddisfatto per questa iniziativa, non ho voluto intervenire nella querelle tra Torino e Milano per rispetto. Ci ha pensato la Fiera. Ho partecipato con l'assessore Cappellini agli incontri al ministero per dirimere la controversia, ma la decisione era presa, peraltro una decisione degli editori.

Mi spiace che il governo abbia polemizzato e preso questa posizione un po' critica - ha aggiunto Maroni -, ma va bene cosi'. Del resto, Milan l'e' un gran Milan anche dal punto di vista culturale, la fiera è il giusto riconoscimento di questa dimensione".

Tutte le informazioni su www.tempodilibri.it

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