Michelangelo Bonessa
C'è chi ha lasciato quanto bastava per comprare un'ambulanza, chi per sovvenzionare progetti di ricerca e chi ha regalato un parco alla parrocchia. I testamenti solidali sono un fenomeno in crescita in Italia e la Lombardia detiene il primato nazionale sul tema: i suoi cittadini sanno in percentuale più elevata che cos'è un lascito solidale (66% contro 58%), sono anche più frequentemente «donatori multipli» ovvero sostenitori di più di un'associazione no profit (62% contro 55%) e risultano più generosi rispetto alla media nazionale (94 euro contro i 70 euro donati in media nel corso dell'ultimo anno).
I casi milanesi sono tanti, ma uno dei più particolari riguarda un anonimo benefattore che ha contribuito con un lascito a riqualificare un'area sportiva in disuso di una parrocchia nel quartiere Lorenteggio: «Grazie a questo lascito e a un finanziamento regionale in quell'area sorgerà un parco giochi dotato di campo sportivo, spogliatoi e campo da basket spiega Paola Casali, consigliere del Consiglio notarile di Milano una buona notizia nella buona notizia visto che si tratta di una zona di integrazione in cui si incontrano una ventina di etnie e una struttura del genere può aiutare molto in questo senso, diventando un luogo di aggregazione e solidarietà». Ma è solo un caso su tanti: a Milano c'è chi ha lasciato i fondi per la ristrutturazione di una cascina al fine di realizzare appartamenti dove ospitare le famiglie di bambini sottoposti a cure chemioterapiche, provenienti da fuori città. Chi ha donato opere d'arte al fine di favorire lo studio, la conservazione, la valorizzazione e la fruizione da parte del pubblico delle stesse opere e l'esposizione permanente presso un museo e chi un'ambulanza con la richiesta di intitolargliela. Un mondo di donatori molto attenti a tutte le fragilità della società. Chiunque può donare grandi o anche piccolissime somme a associazioni no profit, un gesto che ha anche il vantaggio di essere esente dalla tassazione prevista per le classiche successioni. Inoltre non toglie nulla agli eventuali eredi: «Disporre un lascito, anche minimo, a favore di un'organizzazione no profit è un gesto di altissimo valore umano che non lede i diritti dei propri eredi e la quota legittima prevista dalla legge italiana per i familiari più stretti precisa Casali - ma consente di lasciare un segno, una parte di noi, a chi ne ha più bisogno».
Se i lombardi sono in testa alla classifica dei donatori, anche la media italiana segna numeri positivi: secondo l'indagine realizzata da GfK Italia per il Comitato testamento solidale quasi 6 italiani su 10 (il 58%) dichiarano di sapere cos'è il testamento solidale, con una crescita di ben 6 punti percentuali rispetto al 2016, ma solo il 5% dichiara di avere già fatto un testamento solidale o di essere deciso a farlo. Rispetto agli altri Paesi europei - dove il lascito è più diffuso - c'è ancora un gap culturale da colmare.
Oggi sono oltre 1 milione gli over 50 che hanno già fatto, o sono decisi a fare, un «lascito solidale». Una platea che sembra destinata ad estendersi coinvolgendo anche i giovani sempre più attenti alle tematiche del sociale - a oltre i 3 milioni registrando una crescita del 15% di questa forma di beneficenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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