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Mercato nero di animali Salvati venti cuccioli e presi due trafficanti

La polizia trova nel furgone piccoli cani e gatti di razza «Erano in condizioni pietose» Indagati romeno e moldavo

Cristina BassiI venti cuccioli di razza, dieci cani e dieci gatti, viaggiavano stipati nel bagagliaio di un furgone. «Erano in condizioni a dir poco pietose», dicono alla polizia, destinati al mercato nero. Sono stati salvati dagli agenti del commissariato di Rho-Pero e saranno affidati alla associazioni che possono occuparsene. I trafficanti sono indagati a piede libero.La «merce» trovata dai poliziotti era molto pregiata. Dieci cuccioli di cane razza Shiba Inu, come quello del celebre film con Richard Gere Hachiko, che sul mercato legale possono superare i 1.500 euro. E gattini razza Scottish fold, dal pelo folto e morbido, che valgono anche 6-700 euro se venduti alla luce del sole. Il commissariato di Rho-Pero da tempo controllava un'organizzazione criminale che trafficava in animali. Nel pomeriggio di venerdì gli agenti hanno bloccato un furgone in via dei Fontanili a Rho. A bordo, oltre ai cuccioli importati illegalmente dalla Moldavia per essere venduti in nero nella zona e in comuni vicini, un cittadino moldavo e un cittadino romeno. T.P. di 31 anni, appena arrivato in Italia, e M.R. di 29 sono indagati per introduzione illegale nello Stato italiano di animali, traffico illecito di animali da compagnia e maltrattamento di animali. Sono entrambi pregiudicati per reati contro il patrimonio e altri numerosi reati. L'intervento è scattato prima di tutto per salvare i piccoli cani e gatti. Il furgone con targa bulgara si era fermato per fare benzina e la polizia ha perquisito il bagagliaio. All'interno erano trasportati in condizioni igieniche pessime, stipati in due gabbie chiuse a chiave, dieci cuccioli di cane e dieci di gatto. Sia i due uomini sia gli animali sono subito stati portati al commissariato. Dove sono arrivati anche i veterinari dell'Asl per verificare le condizioni di salute dei cuccioli. Nessuno di loro aveva il microchip identificativo. Tutti i passaporti nominativi degli animali erano stati falsificati e non avevano la documentazione sanitaria obbligatoria. I due fermati non hanno saputo dare indicazioni sulla provenienza dei cani e dei gatti, ma dalle indagini della polizia risulta che arrivavano dalla Moldavia. I veterinari hanno curato i cuccioli, mentre i poliziotti, che li hanno subito «adottati», hanno dato loro da mangiare.

Tutti gli animali sono stati sequestrati, gli è stato messo il microchip e sono stati affidati a un'associazione di volontariato autorizzata. Sequestrato anche il furgone e una «cospicua» somma di denaro frutto del traffico illegale. Le indagini sono ancora in corso per trovare altri membri dell'organizzazione.

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