Il parco Simoni invaso da tende e bivacchi

In questi giorni tutti gli occhi sono puntati sulla stazione Centrale. Sulle centinaia di immigrati accampati nello scalo e in alcuni negozi della galleria commerciale. Ma c'è chi l'emergenza la vive tutti i giorni sotto casa, senza che le istituzioni facciano qualcosa per aiutarli. Si tratta dei cittadini che abitano intorno al parco Simoni, in zona Quarto Oggiaro. Gli spazi verdi – inagibili da anni perché giudicati inquinati nel sottosuolo - ormai sono terra di conquista da parte di decine di nomadi e persone senza fissa dimora, che fra gli alberi e i cespugli dormono, mangiano e bivaccano a qualunque ora del giorno e della notte. La situazione ormai è insostenibile, anche perché il dormitorio a cielo aperto di allarga di giorno in giorno. E ha già reso praticamente inutilizzabile il parcheggio adiacente il giardino. Perché qui le auto dei residenti sono state sostituite dalle vetture usate da rom e clochard per dormire e ripararsi. Non va meglio nella vicina stazione di Quarto Oggiaro: qui anche le banchine dei treni sono diventate terra di nessuno, così come l'area di accesso allo scalo ferroviario. Finora il Comune ha fatto ben poco per risolvere la situazione, benché l'assessore alla Sicurezza Marco Granelli sia arrivato sul luogo, invitato la consiglio di Zona 8. «Palazzo Marino e forze dell'ordine si sono limitati a interventi tampone che servono solo per poche ore visto che poi tutto torna come prima», tuona il consigliere leghista Enrico Salerani. Qualcosa si è mosso prima della commissione organizzata sul posto dal consiglio di Zona per discutere l'emergenza. «La riunione si è tenuta grazie all'opposizione, che è arrivata compatta garantendo il numero legale – prosegue l'esponente del Carroccio -. Prima della commissione c'è stato un prevedibile intervento preventivo della polizia che, pur sempre benvenuto, ha evitato ai consiglieri presenti di visualizzare la realtà quotidiana, per altro già ristabilita in serata. Per fortuna la testimonianza di una cinquantina di residenti presenti, ha reso non del tutto inutile l'iniziativa». Perché sono proprio loro, i residenti di Quarto Oggiaro, le vere vittime di questo degrado. Sono costretti a convivere con camper, auto sfasciate e perennemente occupate, tende e materassi sparsi ovunque. Ogni giorno devono schivare bivacchi di ogni genere, sia dentro sia fuori dal parco. «E adesso persino nell'area di accesso alla stazione», aggiunge Salerani. «I cittadini mi dicono che dalle loro finestre assistono a spaccio e gravi violenze, anche su minori. Tutto è stato segnalato ad amministrazione e forze di polizia, che speriamo decidano di intervenire al più presto». Nel frattempo, è solo grazie alla pazienza e alla buona volontà di chi abita nel quartiere che un minimo di presidio resta. Mentre si cerca di capire come il parco Simoni possa tornare a vivere, dopo l'allarme inquinamento.

“Le amministrazioni comunale e zonale in carica non solo non hanno compiuto le azioni promesse anni per risolvere i dubbi sull'inquinamento sotterraneo, ma, mantenendo il timido divieto di accesso al parco per la cittadinanza, sono incapaci di mantenere l'area in maniera almeno decorosa”, conclude il consigliere.

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