Patto bipartisan sugli Oh Bej: "Tornino in Sant'Ambrogio"

Tutto il Municipio 1 boccia la fiera intorno al Castello. La Lega: basta cineserie, si vendono pure coltelli e taser

Patto bipartisan sugli Oh Bej: "Tornino in Sant'Ambrogio"

Uno stop bipartisan agli Oh Bej! Oh Bej! intorno al Castello Sforzesco. Il Municipio 1 all'unanimità ha espresso due sere fa parere negativo alla fiera sotto le torri del Filarete e chiesto alla giunta di impegnarsi per un ritorno al passato, ossia alle bancarelle in piazza Sant'Ambrogio e nelle vie limitrofe. Chiariamo subito che dal 6 al 9 dicembre gli Oh Bej non si sposteranno di un millimetro, il parere del consiglio di zona è puramente consultivo e peraltro la giunta lo ha richiesto in corner, quando mancano una ventina di giorni alla manifestazione e le 380 postazioni previste con bando pubblico (sono arrivate 707 domande dagli operatori) sono già state assegnate. Il passato a cui si riferisce il Consiglio poi è quello che va dai primi del '900 al 2005, l'anno successivo gli Oh Bej vennero sfrattati dai cantieri per il maxi parcheggio, ma nei suoi sette secoli di storia si è svolta anche in sedi come piazza Duomo o il Palazzo della Ragione. Il Municipio 1 già un anno fa era arrivato molto vicino alla bocciatura poi si era limitato a presentare una serie di osservazioni per limitare i disagi (dal rispetto del verde e degli arredi urbani al maggior controllo sul parcheggio abusivo degli ambulanti su marciapiedi, stalli riservati i residenti, passi carrai). Ora nell'esprimere parere negativo sostiene, si legge, che la fiera «ha assunto proporzioni eccessive arrivando a oltre 350 postazioni» in cui «le merceologie previste si ripetono più e più volte rendendo l'evento ripetitivo e privo di una reale caratterizzazione storico-culturale», nel mirino in particolare la categoria «panini e bibite». E una volta realizzato il parcheggio in Sant'Ambrogio «sono venute meno» le motivazione per il trasloco. Da qui la richiesta dalla prossima edizione di tornare al passato e ridurre le bancarelle valorizzando l'offerta con una «opportuna direzione artistica e culturale dell'evento». A denunciare lo «snaturamento» degli Oh Bej ieri sono stati il capogruppo della Lega in Comune Alessandro Morelli e nel Municipio 1 Simone Di Gennaro. «Basta cineserie, vendita di reggiseni, collant, panini da tutto il mondo, l'anno scorso sono stati sequestrati anche trecento coltelli a serramanico, taser e manganelli - tuonano -. Di questo passo arriveremo ai sex toys. Non deve essere un normale mercato settimanale ampliato, si torni a valorizzare l'artigianato locale. In Sant'Ambrogio ci sarebbero meno stalli e il rischio di abusivi? Gli operatori se ne faranno una ragione. Piuttosto valutiamo una rotazione tra varie zone della città».

Ma il Comune, soprattutto sul taglio della bancarelle, non sembra sentirci. Ieri l'assessore al Commercio Cristina Tajani con il capogruppo Pd Filippo Barberis ha incontrato il presidente dem del Municipio 1 Fabio Arrigoni e altri esponenti di maggioranza. Ha escluso un ritorno in Sant'Ambrogio, la fiera è cresciuta troppo nei numeri e ha insistito sul rischio abusivi e sulla difficoltà di organizzare controlli anti terrorismo agli ingressi tra le vie strette intorno alla basilica. Piuttosto, una volta chiusi i cantieri della M4, ha aperto all'ipotesi di organizzare un mercatino di dimensioni ridotte in Sant'Ambrogio, una manifestazione diversa dagli Oh Bej.

Si è impegnata invece a migliorare ulteriormente la qualità dei prodotti in vendita, quest'anno sono stati inseriti quattro posteggi per i produttori di presepi tradizionali e quattro per gli addobbi per l'albero di Natale. Un inizio.

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