Paura in stazione a Milano: immigrato eritreo malato di malaria

Le conseguenze dell'invasione. Il 15enne eritreo è stato trovato riverso a terra per i dolori. Dopo il trasferimento all'ospedale, la conferma: è malaria maligna

Foto d'archivio
Foto d'archivio

Quando qualche mese fa le immagini della stazione centrale di Milano hanno attraversato tutti i canali delle televisioni nazionali, alcuni lanciarono l'allarme: il rischio che si diffondano malattie ormai scomparse in Italia è elevato.

Come succede alle Cassandre che mettono in guardia e puntualmente non vengono ascoltate, nessuno ci fece caso. Ora, però arriva la conferma dalla cronaca. Dopo i casi di tubercolosi e scabbia registrati tra i migranti in arrivo sulle coste italiane, ieri a Milano si è registrato un caso di malaria.

Un eritreo di 15 anni clandestino, infatti, intorno alle 13 è stato soccorso dai carabinieri alla stazione Garibaldi. Due suoi connazionali, anche loro minorenni (15 e 17 anni), hanno fermato una volante del 113, facendo capire che lì vicino c'era una persona in difficoltà. In un angolo della stazione i militari hanno trovato l'eritreo riverso a terra a causa dei forti dolori alla testa e allo stomaco. Era ormai privo di senso.

Uno dei carabinieri, che in passato ha prestato servizio in una missione in Africa, capendo che i sintomi potevano essere quelli della malaria, ha immediatamente chiamato i soccorsi. Il 15enne eritreo è stato così trasportato al Fatebenefratelli. Il responso dei medici è glaciale: malaria terzana maligna.

I tre giovani clandestini stavano

cercando di salire su un treno per la Svizzera, dopo essere arrivati da poco in Italia. Ora sono stati affidati ai servizi sociali e probabilmente, in quanto minorenni, otterranno il permesso di soggiorno per motivi umanitari.

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