Pedemontana, fumata nera Opera a rischio per Expo 2015

Pedemontana, fumata nera Opera a rischio per Expo 2015

Niente di fatto alla seduta del Cipe di ieri. La ragnatela della burocrazia romana ha avuto ancora la meglio e la «defiscalizzazione» necessaria a realizzare infrastrutture indispensabili come Pedemontana e Serravalle sono rimaste soltanto una richiesta che arriva flebile da quella lontana provincia del nord chiamata Lombardia.
A nulla sono serviti gli appelli al governo Renzi del presidente Roberto Maroni, degli assessori e infine anche dell'amministratore delegato di Pedemontana e presidente di Serravalle Marzio Agnoloni. E, invece, niente. Fumata nuovamente nera dal Comitato interministeriale per la programmazione economica convocato ieri a Roma e che si pensava non avrebbe potuto rimandare ancora una volta una decisione vitale per potare a termine opere considerate indispensabili innanzitutto dell'Expo all'apertura della quale mancano appena dieci mesi. E poi per rilanciare l'economia non solo del Nord messa in ginocchio della crisi.
«La Pedemontana - era stato il grido d'allarme di Agnoloni - ha la reale necessità di vedere approvata dal Cipe la defiscalizzazione che vale 800 milioni di euro e intorno ai 400 attualizzati. Un passaggio fondamentale a che l'opera sia completata». Ma il clima non era dei migliori se già ieri mattina era lo stesso Maroni a non essere troppo fiducioso. «Purtroppo non ho novità - le sue parole - Ho scritto una lettera a Renzi e ho parlato con tutti quelli con i quali dovevo parlare. Il ministro Maurizio Lupi non solo è informato, ma la pensa come me». Perché, ha aggiunto, «c'è l'accordo di tutti i soggetti coinvolti, non si capisce perché rinviare. Questo vorrebbe dire perdere tempo, con il rischio di non finire i lavori nei tempi previsti».
I vertici di Pedemontana e Agnoloni in serata facevano trapelare «grandissima preoccupazione, il tempo stringe e l'opera è davvero a rischio».

Anche perché sul tavolo del Cipe c'è anche l'approvazione della convenzione Serravalle, quella relativa al piano economico e finanziario quinquennale della società che prevede nuovi investimenti per 730 milioni, allo stesso modo necessari per il completamento dell'ultimo chilometro della Brebemi. Senza la realizzazione del quale l'arteria resterebbe scollegata dal sistema di viabilità e accessibilità all'Expo del 2015.

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