Il racconto choc dell'escort: "Io, spinta dalla finestra E i vicini filmavano solo"

L'aggressore è un rapinatore seriale di escort già noto alle forze dell'ordine per reati analoghi. "Voleva uccidermi", racconta la vittima

Il racconto choc dell'escort: "Io, spinta dalla finestra E i vicini filmavano solo"

Le ha spruzzato sugli occhi dello spray urticante e poi l'ha spinta giù dalla porta-finestra. Ha vissuto attimi di terrore puro un ragazza russa residente a Milano, di professione escort, quando il cliente, un 27enne di origini pakistane avvezzo a violenze e rapine nei confronti di prostitute, l'ha aggredita. "Era armato di coltello, voleva uccidermi", racconta in una intervista rilasciata al Corriere della Sera.

Il racconto choc

Tutto ha inizio lo scorso 20 agosto. La ragazza, trent'anni appena compiuti, prende accordi per un incontro con uno sconosciuto via chat. Una modalità collaudata per lei che, da quando è arrivata in Italia, fa la escort di professione. L'appuntamento è fissato in un appartamento al primo piano di un palazzo a Porta Venezia, dove la donna risiede da qualche anno. Ma non appena spalanca la porta di casa all'avventore, accade qualcosa di terribile. L'uomo le spruzza sugli occhi uno spray urticante senza alcuna ragionevole motivazione. Presa dal panico, e con la vista offuscata, la ragazza indietreggia finendo per scivolare al di là della finestra. "Mi ha urlato, continuava a urlarmi: 'Tu resterai qui per sempre in questa casa!' Voleva uccidermi. - racconta ancora sotto choc -Aveva un coltello e credo altre armi nelle tasche. Non ho potuto vedere bene, è successo tutto velocemente, mi ha spruzzato addosso lo spray al peperoncino, ho cercato di allontanarmi, mi ha strattonata, mi sono avvicinata alla finestra, che era aperta, e lui mi ha spinto giù. Sono caduta, sul cemento non mi muovevo, avevo dolori in tutto il corpo, non respiravo". A quel punto, l'aggressore ha infierito ancora contro la vittima che, intanto, giaceva dolorante nel cortile sottostante l'appartamento. "Mi ha seguita. Quando ero a terra, mi si è messo di fianco. Eravamo nel cortile, è lì che sono precipitata. Ha cercato di alzarmi, diceva: 'Dai, muoviti'; mi trascinava, voleva riportarmi al primo piano. Fin quando, forse perché ha visto delle persone che si affacciavano, è scappato. Penso che volesse tornare nell’appartamento per ammazzarmi. E mentre tutto questo avveniva, mentre io strisciavo e provano inutilmente ad alzarmi, mentre mi spostavo al massimo gattonando, tutti quelli che si sporgevano per vedere non hanno fatto e nemmeno detto nulla. Niente, facevano soltanto da spettatori. Questa è davvero una storia terrificante da qualunque punto la si guardi". Dopo l'aggressione, il 27enne si è dato alla fuga. La ragazza ha riportato una frattura al bacino e diverse costolo incrinate."Avevo una frattura della colonna vertebrale in tre punti diversi. Il bacino era rotto in due punti, come anche un braccio..".

"I vicini filmavano"

Mentre la ragazza si trovava sul manto di cemento del cortile, ferita e con l'aggressore alle calcagna, nessuno avrebbe mosso un dito per aiutarla. Un vicino di casa, racconta la vittima, si sarebbe preoccupato di filmare la scena con lo smartphone invece di soccorrerla. "Mentre io strisciavo e provano inutilmente ad alzarmi, mentre mi spostavo al massimo gattonando, tutti quelli che si sporgevano per vedere non hanno fatto e nemmeno detto nulla. - spiega la donna - Niente, facevano soltanto da spettatori. Questa è davvero una storia terrificante da qualunque punto la si guardi".

L'aggressore era uno stupratore seriale di prostitute

Fermato e tratto in arresto dalla polizia di Milano, l'uomo era già noto alle Forze dell'Ordine per una lunga sequenza di reati analoghi. Si tratta di A.A., un 27enne di origini pakistane, sospettato di essere un rapinatore seriale di escort sul quale, adesso, grava anche l'accusa di tentato omicidio. Gli investigatori della Squadra Mobile meneghina, attraverso la visione delle immagini catturate dalle telecamere di sorveglianza sia pubbliche che di esercizi commerciali della zona, sono riusciti a ripercorrere il tragitto di fuga fino alla Stazione Centrale di Milano, da dove l’uomo aveva preso un treno per Roma Termini. Le successive indagini, svolte con la collaborazione del personale della Squadra mobile della capitale e del Commissariato romano di di Torpignattara, hanno consentito di identificare e arrestare il pakistano. L’arrestato ha a suo carico alcuni precedenti per rapine ai danni di prostitute dell’est Europa commesse a Roma dal 2016; in due circostanze è stato arrestato e in un’occasione, dopo essere fuggito dai domiciliari e aver trovato riparo in Francia, è stato fermato a Parigi, in esecuzione di un mandato di arresto europeo, ed estradato in Italia."Per me, è semplicemente un killer. Un killer di donne. Non ha cercato di prendersi il denaro o altre cose, non l’ha cercato, non mi ha minacciata. Niente di tutto questo. Voleva esclusivamente la mia morte", racconta la ragazza.

"Pensavo che questa nazione fosse sicura"

Non si è ancora ripresa dallo choc ed oggi, dopo quella esperienza traumatica, convive vive con la paura di essere nuovamente aggredita. "Sto valutando l’ipotesi di un periodo in Russia per provare a risolvere i tremendi fastidi al braccio e alla schiena. Non sto facendo fisioterapia, nessuno me l’ha prescritta; mi sento abbandonata... - conclude - Oltre al fatto che pensavo che questa nazione fosse sicura...

Vorrei anche supporto mentale, sono perseguitata dalla paura, comincio a soffrire di depressione; come se la mia esistenza si fosse interrotta, come se non vivessi. Già da prima, per tantissimo tempo non ho potuto prendermi cura di me stessa, anche se di questo argomento non voglio parlare".

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