Ruspe nei terreni ex trotto per sradicare cento alberi

L'area dovrebbe ospitare gli eventi legati alla finale di Champions league Ma il Comune aveva promesso che avrebbe tutelato l'impianto e il verde

Daniela Uva«La vecchia area del trotto, dentro l'ippodromo di San Siro, sarà destinata al verde. Nessuna speculazione edilizia è possibile, lavoriamo per salvaguardare l'impianto». Così parlava l'ex vicesindaco con delega all'Urbanistica Alda Lucia De Cesaris all'inizio del 2013. Tre anni dopo l'ombra della speculazione edilizia si è di nuovo abbattuta sullo spazio, attualmente non utilizzato ma in concessione alla Snai, e quindi privato. Fonti vicine a Palazzo Marino confermano l'abbattimento progressivo degli alberi e delle piante presenti nella struttura. Un'operazione destinata a fare spazio a qualcosa che con il verde avrebbe davvero poco a che fare.Il terreno in questione è quello che, prima della chiusura del trotto decisa a causa della crisi del settore nel 2012 e resa effettiva l'anno successivo ospitava le gare. Negli ultimi tre anni è rimasto abbandonato, anche dopo l'inaugurazione della nuova pista della Maura, che in occasione dell'avvio di Expo ha riportato il trotto a Milano. In tutto questo tempo il destino dell'area è rimasto nebuloso, mentre ancora oggi non è stato chiarito il progetto generale di sviluppo. Proprio nel 2013, l'assessore De Cesaris è scesa in campo per tranquillizzare gli abitanti della zona, spaventati dall'idea che la chiusura dell'impianto avrebbe significato l'arrivo dei palazzoni. Più volte ha ribadito come l'area sarebbe stata destinata al verde e che qualunque scelta urbanistica avrebbe tenuto conto della necessità di tutelare le piante. Peccato che da qualche settimana gli alberi circa cento in totale siano cominciati sparire, sradicati e portati via, lasciando il piazzale tristemente vuoto.Qualcuno sostiene che il terreno possa diventare uno spazio edificabile a disposizione dei costruttori, qualcun altro che possa ospitare una serie di nuove case basse, ma pur sempre di cemento. Ma c'è anche un'altra ipotesi, che per ora sembra la più certa: l'ex trotto sarebbe stato scelto come location per realizzare il villaggio destinato a ospitare gli eventi organizzati in occasione della finale di Champion League, che il prossimo 28 maggio si terrà al Meazza. In quest'ottica, l'abbattimento degli alberi sarebbe necessario per fare spazio alla mega struttura, destinata a ospitare fino a novemila persone, fra personalità legate all'Uefa e sponsor della manifestazione. Secondo il progetto, ci sarebbe spazio anche per due «fan zone» - da diecimila posti ciascuna - che dovrebbero diventare i punti di riferimento in città per le due tifoserie. Il problema è che questo villaggio, una volta conclusa la kermesse, sarà smontato. E l'area rimarrà di nuovo vuota. E priva dei suoi alberi. Con buona pace delle promesse della giunta arancione. L'ultimo, in ordine di tempo, è il nuovo regolamento del verde, approvato dall'amministrazione Pisapia lo scorso agosto. Il documento intende difendere il verde milanese, addirittura recita - «per la prima volta tutto il patrimonio cittadino viene messo sullo stesso piano, sia esso pubblico o privato, e considerato come bene comune».

Una posizione ribadita dall'assessore al Verde Chiara Bisconti: «Questi spazi sono fondamentali per la città, assi fondanti della qualità della vita urbana». Una posizione, la sua, che stride con quello che sta succedendo nell'ex trotto. Dove il verde privato - sta piano piano scomparendo.

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