Sala e Fontana in linea: "Le misure anti Covid non blocchino la ripresa"

All'assemblea generale di Assolombarda il sindaco e Spada incalzano anche sul Mes

Sala e Fontana in linea: "Le misure anti Covid non blocchino la ripresa"

«Qui ogni impresa è possibile». Lo slogan scelto per l'assemblea generale di Assolombarda è quasi da corso motivazionale. I contagi risalgono, le incertezze sulla seconda ondata e le misure per contenere il virus fanno pensare a un futuro nero. Eppure gli 800 industriali lombardi riuniti ieri mattina all'hangar dell'aeroporto di Linate sono pronti a resistere e e trainare come sempre il Paese, perchè se la ripresa non riparte da «qui», dalla Lombardia, affonda l'Italia. «Il Covid è una sfida enorme. La Lombardia e Milano hanno pagato un prezzo altissimo ma non sono crollate, grazie anche alla resistenza degli imprenditori - afferma il sindaco Beppe Sala sul palco -. L'emergenza sanitaria è ancora preoccupante, i contagi sono alti ma gli ospedali sono ancora sotto controllo e facciamo il massimo per contenere il virus. Non si può creare quasi un antagonismo tra salute ed economia, giusta la prudenza ma è chiaro che dobbiamo fare in modo che la vita vada avanti, per le famiglie. Servono provvedimenti equilibrati». Messaggio al governo, che ieri alle 17.30 ha riunito la cabina di regia con le Regioni in vista del nuovo Dpcm con misure anti Covid più stringenti. La pandemia, prosegue Sala, «ha fermato la mobilità e i consumi. L'anima eclettica di Milano e la capacità di adattamento delle sue oltre 300mila imprese, con più di due milioni di occupati, sono la migliore ricetta per la sfida della transizione energetica, e la tutela di occupazione, salute e ambiente». In platea c'è anche il leader della Lega Matteo Salvini. «L'Europa - continua il sindaco - ci supporta per mitigare la crisi e progettare il futuro, con gli aiuti del Recovery Fund e l'azione della Bce. Colgo l'occasione per un invito a tutta la politica, con tanti esponenti qui presenti: troviamo una formula per portare a casa il Mes, è fondamentale. Facciamolo, insieme. Milano insieme alle più grandi città europee chiede strumenti e fondi, a Ue e governi nazionali, per uscire dalla crisi».

Sulla richiesta di misure di non bloccare di nuovo l'economia è ancora più categorico il governatore Attilio Fontana, a poche ore dal faccia a faccia col governo: «Contrasteremo ogni ipotesi di un altro lockdown, il Paese non può permettersene un altro» afferma dal palco. Dovremo cercare «di convivere con il virus e chiedere ai cittadini di attenersi ai comportamenti prescritti per contenere la diffusione. Bisogna creare le condizioni che tutelino la salute ma anche l'economia». Neppure «i fondi del Recovery Fund, per quanto preziosi, saranno sufficienti senza un nuovo slancio produttivo e una ripresa decisa del mercato del lavoro» avverte. Dopo il confronto col governo in serata precisa che «per un giudizio definitivo attendiamo di leggere la bozza del Dpcm. Le misure ipotizzate dal presidente Conte e dai ministri Speranza e Boccia non possono essere applicate senza che una copertura economica per tutte quelle attività che, penalizzate dal nuovo pacchetto di limitazioni, rischierebbero di chiudere per sempre. Se ciò non accadesse, questi comparti produttivi e i lavoratori si troverebbero in ginocchio. Abbandonare questi imprenditori e lavoratori sarebbe inaccettabile». Basti pensare ai numeri e al business che ruotano intorno a campi da calcetto o da paddle, agli sport da combattimento, alle imprese di catering per le cerimonie. E Fontana ha chiesto al Governo di «mettere a punto un metodo di lavoro che preveda un confronto il più diretto e costante possibile tra organi sanitari e scientifici di Governo e Regioni, specie nel caso si verifichi la necessità di provvedimenti restrittivi da parte delle singole Regioni».

Il presidente di Assolombarda Alessandro Spada, nella sua prima relazione all'assemblea annuale, sottolinea che «siamo di fronte a una crisi senza precedenti per l'Italia e affrontiamo una recessione di portata storica per la Lombardia. Abbiamo affrontato una situazione del mercato del lavoro critica, tra aprile e agosto le imprese lombarde hanno richiesto 490 milioni di ore di Cig, equivalgono in soli cinque mesi a più di una volta e mezza il record registrato nell'intero 2020». Noi imprenditori, prosegue Spada, «siamo abituati a prenderci le nostre responsabilità ma chiediamo che la politica faccia altrettanto. Nel 2020 non è accettabile che l'infrastruttura digitale vada così a rilento. E quando, come imprese, ci troviamo davanti a un prestito a condizioni migliori di quelle del mercato, non perdiamo tempo, presentiamo un piano di investimento e prendiamo il prestito. Questo è quello che occorre fare con il Mes, visto l'esigenza e l'urgenza che abbiamo nel nostro Paese di costruire la sanità del futuro». Dopo le accuse dei mesi scorsi, in un passaggio del discorso Spada sottolinea che «ora è chiaro a tutti che Codogno e la Lombardia non sono untori».

Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi avverte che nel quarto trimestre il clima di incertezza dovuto alla pandemia «non ci fa ben sperare.

Abbiamo presentato i dati con le previsioni del Pil, con un calo del 10%. Siamo tornati indietro con numeri da guerra eppure c'è un rimbalzo grazie alla manifattura industriale. Siamo una locomotiva che non va fermata».

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