Sala rassegnato a due turni ma fa le pulci sui manifesti

Il sindaco: "Centrodestra sui poster non cita Bernardo". Fi: "Lui ha invaso la città ma guardi meglio i nostri"

Sala rassegnato a due turni ma fa le pulci sui manifesti

«É chiaro che un candidato sindaco uscente deve provare a vincere al primo turno ma non lo reputo semplice, a Milano arrivare al ballottaggio è la norma» sostiene (un po' rassegnato) Beppe Sala al termine di una passeggiata con i comitati dei residenti in via Sarpi, la Chinatown milanese che ha cambiato volto dopo la pedonalizzazione avviata nel 2011 dalla giunta Moratti. Con dieci candidati in campo (ultima arrivata la 5 Stelle Layla Pavone) Sala sottolinea che «anche se molte dovessero prendere dei decimali, non è semplice passare al primo turno». Ce la fece in realtà nel 2001 Gabriele Albertini, dopo cinque anni di brillante riconquistò la fascia al primo turno con il 57,54% delle preferenze. Sala limita i commenti sulla scelta del leader della Lega Matteo Salvini di non correre per la prima volta come capolista, «francamente non credo che cambi molto, ormai sarà un confronto tra i singoli candidati sindaci, non la vedo come la cosa più rilevante della campagna elettorale». E non è sorpreso dell'assenza di big alla guida delle liste centrodestra (come a sinistra), anche Silvio Berlusconi, che nel 2006 fu addirittura il recordman assoluto con 53mila preferenze e ne incassò poco meno di 28mila cinque anni fa, questa volta cederà il passo. «Viviamo di momenti di grane concretezza, la gente non parla di massimi sistemi ma di questioni concrete e credo che anche candidarsi sapendo di non rimanere poi in consiglio dal loro punto di vista potesse non essere una scelta giusta».

Sala è rassegnato al ballottaggio ma trova di controllare e fare le pulci ai manifesti del centrodestra. «Guardo con curiosità - dice - a come i partiti stanno supportando il candidato sindaco del centrodestra Luca Bernardo, vedo che nei manifesti non è mai citato, stiamo cercando di capire quanta intensità ci sia da parte dei partiti. Io semmai ho dovuto chiedere di ridurre il mio nome sul simbolo, ho un grande supporto». Fratelli d'Italia per ora ha lanciato una prima campagna di affissioni che mostra in primo piano la leader Giorgia Meloni ma nella prossima ci sarà il nome del candidato, il capogruppo i Forza Italia mostra il simbolo con il nome di Bernardo e uno dei manifesti su cui, di conseguenza, è stampato in maniera visibile accanto ai candidati azzurri in campo o sui poster del partito. «Sala - commenta - si occupi del propri culto della personalità, ha invaso la città con la sua effigie. Semmai non è colpa di Bernardo se i partiti del centrodestra sono un po' meno ricchi». Per recuperare voti Sala fa appello all'«elettorato moderato conservatore».

Sono scoppiate polemiche dopo i daspo emesso dal questore ne confronti del rapper Rondo da Sosa, invitato lo scorso aprile dal sindaco a Palazzo Marino con don Burgio: «Non mi sono pentito, lo rifarei - dice -, bisogna cercare di parlare con tutti». non mi sono assolutamente pentito».

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