Con la vittoria del centrodestra a Sesto San Giovanni, città alle porte di Milano, tira tutt'altra aria. Ora l'amministrazione comunale ha, infatti, deciso di intitolare una via a Bettino Craxi. Un'intitolazione che, come spiega lo stesso sindaco Roberto Di Stefano, "è innanzitutto il riconoscimento a un politico e rappresentante delle istituzioni del nostro Paese". Per Stefania Craxi, già sottosegretario agli Esteri e presidente della Fondazione Bettino Craxi, è "un gesto che contribuisce a rimettere la storia a posto". "Ora - è l'auspicio della figlia dell'ex leader socialista - Milano deve seguire l'esempio di Sesto San Giovanni".
Il riconoscimento a Craxi arriva proprio proprio a ridosso del 18° anniversario della sua scomparsa. La strada scelta dal Comune di Sesto San Giovanni sarà quella tra via Fiorani e Viale Marelli. L'ex leader socialista iniziò il proprio percorso a Sesto San Giovanni come dirigente locale della sezione del Partito Socialista Italiano. "Anche lontano da Sesto San Giovanni - ha riconosciuto Di Stefano - ha sempre dimostrato con azioni importanti e concrete la propria vicinanza alla nostra città". Per la figlia Stefania la decisione dell'amministrazione di centrodestra è un modo per "rimettere la storia a posto". D'altra parte nel 2010 anche lìallora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, aveva detto chiaramente che "la figura di Craxi non può venir sacrificata al solo discorso sulle responsabilità dell'onorevole sanzionate per via giudiziaria. Craxi va considerato come figura di leader politico e di uomo di governo impegnato nella guida dell'esecutivo e nella rappresentanza dell'Italia sul terreno delle relazioni internazionali - aveva quindi concluso - il nostro Stato democratico non può consentirsi distorsioni e rimozioni del genere".
Come ricorda anche Stefania Craxi, l'impegno politico di Craxi nasce e si sviluppa con le prime esperienze nella cintura milanese e nella Sesto San Giovanni dei primi anni Sessanta, l'allora Stalingrado d'Italia, per poi proseguire con l'esperienza amministrativa nella sua Milano. "Di questo cammino e del suo impegno di vita per il Paese - ha commentato - c'è traccia nella memoria del sindaco Di Stefano e della sua giunta". Lo stesso non può dirsi di una certa sinistra, come ad esempio quella di Milano. Proprio un anno fa, il sindaco Giuseppe Sala si era detto possibilista sull'intitolazione e aveva chiesto di aprire un dibattito sul leader socialista. Cosa che la Fondazione a lui intitolata ha puntualmente fatto. "Ora - ha concluso Stefania Craxi - il tempo delle discussioni giunge al termine e sarebbe ora di passare ai fatti, magari seguendo l'esempio di Sesto. Possibile che dopo 18 anni questa sinistra non abbia ancora conquistato la maggiore età per decidere?" .
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