L'assessore comunale alla sicurezza Marco Granelli non se la sente di farsi un giro nell'area della stazione Centrale per rispondere della presenza di venditori ambulanti, parcheggiatori, tassisti e facchini, tutti rigorosamente abusivi. Dopo due settimane dalla richiesta l'assessore non ha risposto. Prendiamolo per un rifiuto. E in fondo ha ragione Granelli perché la situazione all'interno e all'esterno di una delle principali porte della città è imbarazzante. Per lui e per il suo sindaco. E non ci sono solo gli abusivi, ma anche zingari, ubriachi, tossicodipendenti, borseggiatori, spacciatori e nullafacenti in servizio permanente effettivo. Solo in fascia diurna s'intende. La notte è peggio.
Intanto si viene a scoprire che l'organico della polizia locale non sarebbe sufficiente a coprire tutte le problematiche che Milano vive quotidianamente. Per fare un esempio, la lotta all'abusivismo commerciale viene condotto prevalentemente in piazza Duomo, in corso Vittorio Emanuele, in Galleria e in corso Buenos Aires. Una coperta troppo corta che non permette, se non in casi eccezionali, controlli nel resto della città a partire dalla stazione Centrale.
Malignamente si potrebbe insinuare che i vigili siano mandati nelle aree adiacenti Palazzo Marino. Ma forse si tratta solo di scelte, di strategie di dislocazione degli agenti della polizia locale. Evidentemente sbagliate e inique. Sta di fatto che la decisione di Pisapia di cambiare rotta rispetto ai predecessori ha portato alla creazione di zone franche per la microcriminalità. Più grave, infatti, il fronte anti prostituzione per il quale sulla carta esisterebbe ancora un nucleo dei vigili. Il condizionale è d'obbligo perché, come riferiscono i sindacati, nessun controllo né attività di contrasto è più in programma da tempo. Basta farsi un giro tra via Piccinni e viale Abruzzi per rendersi conto che il mestiere più antico del mondo prospera allegramente di giorno (donne) e di notte (trans). Ventiquattrore non stop per la felicità dei residenti, vittime di caos e degrado se non di vendette da parte dei protettori (soprattutto bulgari) quando si lamentano.
Il 16 luglio, si scopre, sarà convocato un tavolo tra i sindacati e l'assessore alla sicurezza per discutere di tutti i problemi del corpo della polizia locale. Vari temi all'ordine del giorno e una richiesta da parte dei lavoratori che può apparire paradossale per dei vigili: più sicurezza e tutela legale. Soprattutto dopo l'ennesima aggressione di un agente in piazza Castello da parte di un ambulante abusivo, immigrato irregolare con precedenti penali.
«Non siamo tutelati durante il nostro lavoro - spiega un collega del vigile aggredito - quel clandestino doveva essere in carcere o espulso, invece ci ha aggredito ancora una volta». E se anche i vigili si sentono insicuri cosa dovrebbero dire i cittadini?
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