Tradizione e futuro Così l'artigianato ha battuto la crisi

Numeri positivi per fatturato e addetti Il settore ha resistito alla recessione E ora in Fiera mostra il meglio di sé

Tradizione e futuro Così l'artigianato ha battuto la crisi

Il 37% arriva dal Nord Ovest, il 31% dal Nord Est. E poi c'è il 21% che ha base nel Centro e il restante 11 che viene dal Sud e dalle isole. È la fotografia dei piccoli imprenditori presenti ad Artigianato in Fiera, la tradizionale esposizione pre-natalizia ospitata a Rho fino a domenica. Il successo della manifestazione è grandissimo, con il tutto esaurito che ha caratterizzato le prime giornate, e le lunghe file per visitare i nove padiglioni, nei quali è possibile scoprire oggetti e tradizioni gastronomiche che arrivano da 115 Paesi del mondo. L'Italia naturalmente è protagonista, con il 42% degli espositori impegnati nel settore abbigliamento e accessori per la persona, il 41%o in quello alimentare e il 17 nell'arredo. Lo ha messo in evidenza una nuova ricerca condotta, in occasione della ventesima edizione del'esposizione, dalla Fondazione per la sussidiarietà, con il coordinamento scientifico di Paola Garrone (Politecnico di Milano) e Gianmaria Martini (Università degli studi di Bergamo).

Dallo studio emerge che gli artigiani sono ancora per la maggior parte uomini: il 68% dei titolari è di sesso maschile. E che preferiscono aprire ditte individuali: sono il 75. L'età media è di 45,9 anni, mentre il livello di istruzione è medio-alto: il 65% ha un diploma di scuola superiore, il 17% uno di scuola media inferiore. Ma c'è anche il 16% laureato e il 2% che ha terminato gli studi con la scuola elementare. Gli artigiani italiani però sono molto attenti alla loro formazione: la maggior parte ha seguito corsi di specializzazione, soprattutto in campo professionale (44%), seguito da quello tecnologico (16%) e da quello umanistico (15%). C'è un altro aspetto che fa dell'artigianato un settore vincente, a dispetto della crisi economica: la voglia di mettersi in gioco. La maggior parte dei titolari non si occupa, infatti, solo della produzione.

Ma è molto attenta anche al marketing e a tutta l'attività commerciale. Anche per questo gli ultimi sette anni di recessione non hanno prodotto danni enormi: il fatturato annuo calcolato al 31 dicembre 2014 - delle imprese usate come campione è stabile a 935mila euro, cifra che arriva a due milioni al Nord Ovest, e che invece scende a 550mila euro al Sud e nelle isole.Anche il numero medio degli addetti per ogni azienda non ha subito bruschi cali: ogni impresa ha mediamente 6,6 dipendenti, 8,8 al Nord Ovest e solo 4 al Centro. Ma qual è il segreto di questo successo? Per lo più risiede nella tradizione, che nella maggior parte dei casi si sposa con l'innovazione. E in rapporti molto solidi. Basti pensare che il 92,5% delle aziende è costituito da imprese familiari. Che, a dispetto delle dimensioni ridotte, guardano con molto interesse al mondo.

E infatti il 55% realizza la maggior parte del proprio fatturato esportando all'estero. Fatturato che, negli ultimi dieci anni è aumentato, o al massimo è rimasto stabile. Merito dell'export, certo. Ma anche delle nuove tecnologie, a partire dall'e-commerce.Non è un caso che proprio negli ultimi dieci anni il 68% degli artigiani si sia lanciato nel commercio online, realizzando un aumento del proprio fatturato.

Va bene anche sul fronte occupazione: il 55% delle aziende ha mantenuto la forza lavoro degli anni pre crisi, mentre il 32% ha aumentato le assunzioni. Puntando tutto sul made in Italy e sull'originalità dei loro prodotti.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica