Ci sarà anche la figlia tredicenne della vittima tra i testimoni del processo sulla morte di Antonia Bianco, la 43enne italo argentina uccisa con una stilettata al cuore a San Giuliano Milanese la sera del 13 febbraio scorso, in via Turati, sul marciapiede, proprio davanti all'abitazione dell'ex compagno Carmine Buono, 55 anni, durante una discussione sul figlio che i due avevano avuto dopo una relazione ormai finita e che ora ha 6 anni. Ieri l'uomo - che dal carcere della Cagnola di Lodi è stato recentemente portato alla casa circondariale di Pavia dove esiste una struttura medica più idonea alle sue esigenze - era in aula, in corte d'Assise a Milano, per la prima udienza del processo celebrato con rito immediato (un procedimento senza udienza preliminare, che passa direttamente al dibattimento, ndr) nel quale è accusato di omicidio volontario, ma anche di stalking e aggressione, lesioni, ingiurie e mancato mantenimento del figlio, per il quale l'uomo. «Sì - hanno dichiarato soddisfatti sia l'avvocato Gabriele Lombardo, che difende da sempre la Bianco sia il legale dei figli minori della vittima, Emanuele De Paola -, tutti i procedimenti sono stati riuniti in quest'unico processo». Che avrà uno svolgimento sprint: 17 gennaio 2013, 7 febbraio e 12 marzo le prossime udienze.
I testimoni costituitisi parte civile sono in tutto una ventina.
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