«Loro aggiustano i cuori, io li dipingo». E il volto di Gregorio Mancino, 57 anni, in arte Greg, si illumina di un sorriso colorato di gioia: gli stessi colori che usa per dipingere il muscolo più importante del corpo umane: il cuore, appunto.
Ma quando Greg parla di «loro» - gli «aggiustatori» di cuori - a chi si riferisce? «Loro» sono un dottore e una dottoressa impegnati da sempre nella cura delle patologie cardiache dei bambini: Alessandro Frigiola e Silvia Cirri del gruppo ospedaliero San Donato. Due angeli in camice bianco del reparto pediatria con cui Greg è entrato subito in sintonia. Da una parte una coppia di luminari della medicina, dall'altra un pittore «pazzo» che ha trovato nell'impegno sociale la sua nuova fonte di ispirazione. Un connubio tra rigore sanitario e inventiva artistica, sperando di riuscire ad aiutare i bambini malati di cuore a guarire nel più breve tempo possibile.
«Il compito dei dottori è sicuramente più impegnativo del mio - racconta Greg dalla sua bottega dei sogni lungo i Navigli - Loro devono curare i corpo dei bambini, io mi accontento di donargli un'emozione attraverso i miei cuori disegnati che vogliono rappresentare allo stesso tempo un pegno d'amore e un tributo di speranza». E così è nata una «mostra» tra i corridoi del reparto di Cardiologia pediatrica con decine di cuori colorati attaccati alle pareti e stesi in terra: i piccoli pazienti e i loro parenti possono raccoglierli e portarli con sé come dei portafortuna, un regalo di buon augurio per quando tutti si lasceranno alle spalle il letto di ospedale tornando a giocare nella propria cameretta di casa».
«Putroppo oggi si parla solo di Covid - sottolinea Greg - ma le patologie cardiache sono per i bambini la terza causa di morte dopo la malnutrizione e le infezioni. Nell'ospedale San Donato riescono ogni anno a operare centinaia di bambini, molti dei quali provenienti da paesi poveri dove, privi di adeguate cure, sarebbero destinati a morte sicura».
Davanti all'«atelier dei cuori» di Greg, a pochi metri dal famoso Vicolo
dei Lavandai, c'è la poltrona su cui ogni mattina si sedeva Alda Merini che di Greg era grande amica: «Se Alda fosse ancora viva, a quei bambini cui io dono cuori dipinti, lei avrebbe regalato poesie. Scritte col cuore».
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