«Il mio Palermo record: mai fatto un gol in trasferta»

Resto un fan sacchiano ma “copio” da Mourinho

«Il mio Palermo record: mai fatto un gol in trasferta»

Tenetevi la Padania. Lui, Devis Mangia da Cernusco sul Naviglio, si è lasciato alle spalle Milano e Varese, cassoeula e polenta. Meglio Palermo, panelle e cannoli? «Per adesso sì - risponde quello che per molti è l'allenatore più simpatico d'Italia - Qui mi trovo a meraviglia. Vuoi mettere svegliarti alla mattina con l'aria di mare di Mondello?». Altro che nebbia.
Sarà per questo che il suo Palermo fa tanta fatica quando si sposta da casa?
«Ma no, i fattori sono altri. Siamo una squadra giovane e ha pesato il calendario: Atalanta, Lazio, Milan, Udinese, Roma e Juventus. Trasferte difficilissime».
Già. Però avete il peggior record d'Europa: sei partite, zero gol lontano dal Barbera…
«Non do peso a certe cose. Noi siamo gli stessi che hanno raccolto 18 punti su 18 in casa. In Europa solo noi, l'Udinese e forse un altro paio di squadre sono a punteggio pieno tra le mura amiche».
Domani potete sfatare il tabù. Andate a Parma, anche se senza Miccoli ed Hernandez sarà difficile rompere l'incantesimo della porta stregata…
«Non mi lamento. Ho un gruppo disponibile e con grande voglia di lavorare. Cambieremo modo di giocare, ma per me gli undici che mando in campo sono sempre i migliori al mondo».
Filosofia alla Mourinho. Ma non era sacchiano?
«Bisogna prendere il buono da ogni grande tecnico. Però Arrigo resta il punto di riferimento…».
In pochi sanno che prima di allenare era un portiere. Come se la cavava?
«Oddio, diciamo che non ero Buffon. Smisi a 20 anni, perché non potevo arrivare ad alti livelli».
Ha dedicato la vittoria con i viola a Zamparini. Tutto a posto allora con il presidente?
«Certo. Io ho un ottimo rapporto con lui, parliamo spesso e che ci crediate o no mi spinge sempre ad agire di testa mia».
Ma non le dà fastidio leggere le solite dichiarazioni di Zampa dopo una vostra sconfitta?
«Siamo in un'azienda, dove lui è il capo e io il dipendente. Quindi può commentare il mio operato, mentre io mi devo limitare a fare il mio lavoro. Cioè allenare».
E lo fa bene. Il Palermo è quinto, una sorpresa…
«Merito del lavoro e del gruppo. Quando sono entrato nello spogliatoio per la prima volta ho detto a tutti: 'Piacere, io non vi conosco, ma se sono qui è perché voglio conoscervi'. Ha funzionato. Siamo orgogliosi di ciò che stiamo facendo, meglio non guardare troppo la classifica».
Per lo scudetto è lotta a due Milan-Juve?
«Sono le due squadre che hanno qualcosa in più, al momento.

Soprattutto i rossoneri. Ma non è detto che Lazio, Udinese e Napoli non restino in corsa fino alla fine».
E la sua Inter?
«Vediamo se riesce a riprendersi…».
Il Palermo? Non ha neanche una speranzella?
«(Silenzio)…».

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